GUERRA NEL PARTITO

Legge elettorale, l'Italicum spacca Forza Italia

Silvia Sfregola

Silvio Berlusconi dà il suo ok all'Italicum corretto dalla Consulta ed esteso al Senato. Ed è scontro in Forza Italia sulla legge elettorale. Le due anime del partito tornano a farsi la guerra e mettendo di nuovo a nudo l'eterna spaccatura al suo interno. Due le linee con conseguenti e diverse strade da percorrere: quella del sistema tedesco con il 50 per cento maggioritario e 50 per cento proporzionale, sponsorizzato da Paolo Romani, e quella di adattare l'Italicum corretto dalla Consulta al Senato, avanzata oggi in commissione Affari costituzionali della Camera da Francesco Paolo Sisto. "La posizione di Forza Italia è ed è sempre stata per un sistema proporzionale e l'estensione dell'Italicum al Senato e un sistema proporzionale. Questa è la linea di Forza Italia e di Silvio Berlusconi" spiega Brunetta. "Il verdinellum - aggiunge - non va bene a Forza Italia, ridicolo pensare il contrario. E per impedire che questo fosse il testo base abbiamo fatto questa apertura sull'Italicum, che è assolutamente la linea del partito e di Berlusconi, con cui c'è un filo diretto". Niente sistema tedesco quindi, lo stesso che Romani da giorni propone per salvare l'alleanza con la Lega Nord e su cui aveva anche trovato l'appoggio di una parte del Partito democratico. Da giorni il capogruppo a palazzo Madama, viene riferito, tesse la tela di una trattativa con Dem dandola praticamente per fatta. La proposta però non è piaciuta a Berlusconi, che ieri durante una lunga telefonata, dicono rovente, l'ha rispedita al mittente. Arrivato oggi a palazzo Grazioli, dopo settimane di assenza, l'ex Cav ha tutta l'intenzione di mettere in chiaro, durante la riunione di domani con vertici del partito e con la commissione di Fi sulla legge elettorale, che la linea è quella del proporzionale e che, come ha ribadito anche oggi parlando con i fedelissimi, "visto che mai nessun partito arriverà al premio del 40 per cento, l'Italicum è esattamente un proporzionale puro". Il problema del "verdinellum", secondo Berlusconi, è che nei collegi maggioritari del Nord Forza Italia sarebbe costretta ad allearsi con la Lega, mettendo nelle mani di Salvini le carte per dettare legge. Una "proposta inaccettabile" avrebbe detto lo stesso Berlusconi a Romani. Insomma un nulla di fatto, anche se Romani, secondo quanto si apprende, non ha intenzione di mollare la presa, forte anche della preferenza del Nazareno per un sistema maggioritario. Rumors di palazzo parlano addirittura di una fuga in avanti dello stesso senatore azzurro pronto a presentare una sua proposta di legge elettorale. La mossa di ieri è evidentemente un tentativo di far scoprire le carte al Partito democratico e questa volta sembra che Forza Italia ci sia riuscita. L'incontro del Pd con il presidente della Commissione, Andrea Mazziotti, è infatti slittato a domani, con il gruppo di maggioranza che non ha ancora presentato una proposta. Berlusconi infatti ritiene che questa volta i Dem sono veramente in difficoltà. "Ora vediamo come se la cavano - avrebbe detto l'ex premier ai suoi - quale scusa trovano per rinnegare l'Italicum". A Grazioli arrivano sempre più pressanti inoltre le richieste da parte del Nazareno di aprire un canale diretto con l'ex Cav, ma lui stesso oggi ha stoppato: "Non vedo le condizioni perché si possa riproporre oggi" un Nazareno Bis visto che "non esiste un accordo con il Pd in funzione difensiva contro il partito di Grillo". In una intervista a Panorama Berlusconi ha ribadito: "Noi puntiamo a vincere con le nostre idee e i nostri progetti. Se i partiti si illudessero di chiudere la strada a Grillo con accordi di potere, avrebbero sbagliato totalmente strada. Paradossalmente sarebbe il miglior regalo a Grillo, la dimostrazione che le sue fantasiose e talora farneticanti teorie hanno un minimo di fondamento". Insomma il messaggio è forte chiaro, il leader azzurro non ha intenzione di sedersi al tavolo senza garanzie che poi venga stracciato un qualsiasi accordo come accaduto in passato.