GOVERNO DIVISO SUI MIGRANTI

Ong, Orlando attacca Alfano: è scontro fra ministri

Silvia Sfregola

La politica si divide sulla vicenda sulle ong che compiono salvataggi nel Mediterraneo, al centro di una polemica scatenata dal 5 Stelle Luigi Di Maio sulla presunta collusione fra alcune organizzazioni non governative e i trafficanti di uomini, tesi che ha poi trovato una sponda nel procuratore di Catania Carmelo Zuccaro. Dopo l'intervento di Santa Sede e Csm, arrivano i riflessi governativi. E da Bruxelles, dove si trova per il consiglio europeo a 27, si esprime il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, spezza una lancia per le ong: "Siamo grati ai volontari per la loro attività, se ci sono traffici la magistratura indagherà. Dobbiamo essere grati per il lavoro delle organizzazioni dei volontari nel Mediterraneo e in tanti altri settori, senza il lavoro del volontariato l'Italia sarebbe più povera". Valutazioni diverse dal ministro Alfano: "Io do cento per cento di ragione al procuratore Zuccaro, perché ha posto una questione vera. Tutti coloro i quali devono sapere sanno che questo rischio c'è", dichiara il ministro degli Esteri Angelino Alfano da Taormina. "Ha ragione lui - aggiunge il titolare della Farnesina -. Sono degli ipocriti e dei sepolcri un po' imbiancati tutti quelli che si indignano a comando. Cioè, se i magistrati dicono delle cose che a loro piacciono, allora i magistrati possono parlare. Se dicono cose che a loro non piacciono, i magistrati devono stare zitti", ha sottolineato il ministro. Al titolare della Farnesina risponde il Guardasigilli: "Se Alfano è convinto che il procuratore di Catania abbia ragione del descrivere il quadro d'insieme relativo ai soccorsi in mare delle Ong e ai movimenti dei trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo che io non sono in grado di confutare, non essendomi occupato del tema - dichiara ai microfoni di Repubblica Tv il ministro della Giustizia e candidato alla segreteria del Partito democratico Andrea Orlando - c'è da chiedersi perché non se ne sia occupato quando faceva il ministro degli Interni, forse è stata una distrazione". Usano toni critici il presidente del Senato Pietro Grasso. Per lui la polemica sulle organizzazioni non governative "è stata strumentalizzata da una parte politica che è contro l'accoglienza e l'integrazione. Questo fa male: la strumentalizzazione di dichiarazioni fatte magari in buona fede, in cui vuoi mettere sull'avviso di un rischio. Chi ha un incarico istituzionale deve quindi prevedere le strumentalizzazioni delle proprie dichiarazioni". "Chi cavalca le dichiarazioni" sulle ong "poi difende la fonte delle dichiarazioni, ma bisogna scindere il problema politico, da quello giudiziario e delle indagini: sono due aspetti diversi. Gli strumenti per le indagini ci sono, bisogna saperli utilizzare e trovare le prove. Poi, quando e se si è conclusa l'indagine, forse si può rendere noto l'esito?, aggiunge il presidente di Palazzo Madama, con un riferimento indiretto ai 5 stelle. "Non si deve pensare di generalizzare e, aspettando i fatti che possono emergere, dobbiamo distinguere la salvezza delle vite umane dal perseguimento del crimine", avverte infine la ministra della Difesa Roberta Pinotti. "Non credo ci siano spaccature nel governo - ha poi sottolineato Pinotti, parlando ai microfoni di Rainews24 - Non c'è dubbio che non si possa tollerare che gli scafisti agiscano indisturbati. Non bisogna condannare chi salva vite umane ma non si può accettare chi facilita il lavoro degli scafisti".