POLITICA & POLEMICHE

M5s a Ivrea per ripartire ma l'astronauta Nespoli diserta l'assemblea

Silvia Sfregola

Parola d'ordine: futuro. "Sum #01", l'appuntamento del M5s a Ivrea, nel torinese, per ricordare il guru Gianroberto Casaleggio a quasi un anno dalla morte, il 12 aprile scorso, ha cercato di gettare le basi per il Movimento che verrà. Al bando la polemica politica, Grillo non parla, ascolta in sala gli interventi, si limita a dire che "è stato meraviglioso" e lascia la scena a Davide Casaleggio: "Parlate con lui, ha scalato l'Himalaya". Casaleggio junior, in un'intervista prima della kermesse, dice che sono "pronti a governare" e che "il Movimento 5 stelle presenterà la squadra di governo prima delle elezioni", e in chiusura rimarca che oggi "abbiamo avuto alcune delle migliori menti del Paese per parlare di futuro". E la sua indicazione finale alla platea, dove sono passati tutti i big del Movimento, da di maio ad Alessandro Di Battista, da Paola Taverna alla sindaca di Torino Chiara Appendino, è proprio quella: "Dobbiamo capire in che direzione andare". Sul palco dell'Officina H di Ivrea, in origine il cortile interno delle Officine Olivetti, dove Casaleggio padre ha cominciato la sua carriera, si discute di tecnologia, di scienza, di giustizia, di ambiente, di informazioni; i temi cari da sempre al M5s. Vengono chiamati a parlare, tra gli altri, l'ad di Google Italia Fabio Vaccarono, il direttore del San Raffaele Nicola Bedin, il direttore dell'Ispi Paolo Magri, il sociologo Domenico De Masi. Le uniche occasioni di polemica sono l'attacco ai tg del direttore del Fatto quotidiano Marco Travaglio - "Danno le notizie che piacciono al governo e non dicono le notizie che non piacciono" - e il mistero sull'assenza dell'astronauta Paolo Nespoli, previsto tra i relatori, sollevato da Gianluigi Nuzzi: "Non voglio pensare che qualcuno gli abbia detto 'se sali quei gradini non sali sull'astronave". Per il resto, il M5s appare compatto, Roberta Lombardi si mostra conciliante con la sindaca di Roma Virginia Raggi, anche lei in sala: "Collaboriamo sui temi come abbiamo sempre fatto". Mentre va in scena il "M5s Pride", il leit motiv della giornata è prendere le distanze dagli altri partiti, in primis il Pd, con cui tanto in Parlamento quanto in caso di elezioni si giocherebbe la sfida per Palazzo Chigi. "Questa non è una Leopolda", rimarcano tutti, "le persone che sono qui hanno la loro indipendenza personale e professionale", precisa di maio, "non sono dei politici, non sono del Movimento 5 stelle", "la politica qui fa lo spettatore". E il vicepresidente della Camera non vuole sentir parlare di leadership di Davide Casaleggio: "Dobbiamo abbandonare questi termini: leadership, coalizioni, alleanze sono vetusti". E mentre il figlio del fondatore del M5S parla di mezzo milione di persone che hanno seguito la kermesse in diretta sul web e annuncia prossimi eventi, senza perdere l'occasione di lanciare un appello a contribuire, anche economicamente, all'associazione intitolata al padre, molte questioni nel Movimento rimangono aperte. A partire dal caso Cassimatis a Genova. In platea c'è anche uno dei legali di Grillo, Andrea Ciannavei, che rimarca: "Riteniamo che i provvedimenti da noi assunti siano legittimi".