IL FUTURO DEL CENTRODESTRA

Matteo Salvini vince le primarie di Libero e Il Tempo

Carlantonio Solimene

È Matteo Salvini il leader ideale del centrodestra per i lettori di Tempo e Libero. Al termine della giornata dedicata al «ballottaggio» virtuale tra il leader della Lega e Giorgia Meloni (i più «cliccati» dopo il primo turno di dieci giorni fa), i siti internet dei due quotidiani hanno fatto segnare ancora una volta una partecipazione molto importante. In tutto, infatti, sono stati oltre cinquantamila gli utenti unici che si sono connessi a internet e che hanno scelto Matteo Salvini nel 59% dei casi, Giorgia Meloni nel 41%. Rispettando alcune tendenze già riscontrate al «primo turno»: il leghista vince infatti sia per i lettori de Il Tempo che per quelli di Libero. Ma, nel caso del nostro quotidiano, il distacco con la Meloni è molto più risicato. Si è trattato solo di un esperimento virtuale, ovviamente. Utile più a testare il termometro della partecipazione che a stilare un elenco di vincitori e vinti. Eppure, come spesso accade, arrivati al dunque, entrambi i «finalisti» hanno sperato di vincere. Lo dimostrano, tra l’altro, i post su Facebook con i quali Matteo Salvini ha invitato i suoi fan a sostenerlo in queste primarie virtuali. Senza dimenticare quanto sia importante che ora si celebrino quelle vere: «Chi rappresenterà lo sfidante di Renzi deve essere scelto liberamente dai cittadini» aveva detto in mattinata il leader della Lega ai microfoni di Radio anch’io. Il messaggio è chiaramente indirizzato a Silvio Berlusconi: «Io voto No al referendum, perché questa riforma toglie spazi di democrazia, dignità e partecipazione agli italiani. A maggior ragione, io cosa faccio, il leader di centrodestra dove lo decidiamo? Al bar, a un tavolino, sorseggiando un caffè? Lo decidono gli italiani nelle piazze». «Io - ha assicurato ancora il capo del Carroccio - sono pronto a governare con chi ha idee simili e precise sull’immigrazione, sulla riduzione drastica delle tasse. Siamo d’accordo con Toti, Meloni, Fitto e spero e penso con la stragrande maggioranza degli ex elettori di Fi che non hanno più capito i salti di qua, e là, di su e giù...». Determinante, sulla strada delle primarie, sarà anche l’esito del referendum costituzionale. E il paradosso sta nel fatto che proprio i maggiori sostenitori del no potrebbero essere danneggiati da una sconfitta del sì. L’esigenza di una nuova legge elettorale, infatti, potrebbe convincere Silvio Berlusconi a sedersi al tavolo con Renzi e a varare quel proporzionale che, oltre a frustrare le ambizioni di governo del MoVimento 5 Stelle, renderebbe di fatto inutile la nascita di una coalizione di centrodestra. Fantapolitica, in ogni caso. Quello che resta p la voglia del popolo dei cosiddetti «moderati» di partecipare, per la prima volta, alle scelte più importanti. Programmi, alleanze e - ovviamente - leader.