I TORMENTI DEL PREMIER

Il governo arruola spie

Francesca Musacchio

A.A.A. spia cercasi. Anzi, cyber spia. L’intelligence italiana è a caccia di nuove leve e per farlo ha pubblicato online il bando di concorso. Questa volta, però, niente barbe finte e occhiali, servono le menti più giovani e capaci da mettere a servizio della comunità contro le minacce del web. Una sorta di nuovo comparto, che in verità già esiste, dove nessuno dei nuovi 007, probabilmente, sarà come James Bond. Le missioni top secret, infatti, saranno tutte nel mondo sommerso (e non solo) della Rete. E quindi, nerd informatici, hacker, giovani «smanettoni» del web e tutti coloro che volessero provare l’ebrezza di partecipare alle selezioni per diventare spia, possono dare un’occhiata al sito www.sicurezza-nazionale.gov.it, dove sarà possibile trovare tutte le informazioni. Un vero e proprio bando online, dunque. Niente più ingaggi segreti e trattative «oscure». Da oggi la spia è a portata di click. E quindi, sul sito, è possibile trovare tutte le caratteristiche che la cyber-spia dovrà avere per entrare a far parte dei servizi segreti: «Giovani, esperti di cyber e desiderosi di lavorare per la sicurezza nazionale», sono i tratti principali. Perché, si legge ancora, «sulla linea più avanzata della difesa della democrazia, il Comparto Intelligence è alla ricerca di nuove professionalità nel settore strategico dell’Information and Communications Technology (ICT)». Dunque, in tempo di Isis, che del web ha fatto il veicolo più importante per diffondere la propaganda, gli 007 hanno deciso di ampliare l’organico di settore. Cyber, però, non è solo terrorismo di matrice islamica. Per quello, infatti, sono già stati messi al lavoro altri 007 informatici che scadagliano i profili social degli jihadisti e si intrufolano nei forum e nelle chat per individuare i «soggetti a rischio». Il pericolo, infatti, è anche su altri fronti: «Per combattere la minaccia cyber e potenziare strategicamente le risorse impegnate nella protezione cibernetica e sicurezza informatica - si legge ancora sul sito - l’Intelligence recluta giovani, diplomati o laureati, con qualificate competenze, capacità ed esperienze nei settori della cyber security (ricerca, monitoraggio, analisi e contrasto della minaccia), dello sviluppo applicativo, progettazione, sviluppo e gestione delle infrastrutture di rete, delle architetture informatiche e dei relativi sistemi di sicurezza». E se il candidato avrà la fortuna di essere scelto per far parte della «squadra», «al termine di un periodo di adeguata formazione, i giovani selezionati diventeranno professionisti della sicurezza nazionale». Fin qui tutto bene. Dopo le informazioni di servizio arriva la parte motivazionale, immancabile in questi casi: «Lavorare nell’Intelligence è una scelta - preosegue il comunicato pubblicato sul portale degli 007 - Tra i requisiti richiesti, saper lavorare in team, resilienza, capacità proattiva di analisi e ricerca, essere in grado di intercettare il cambiamento e anticipare scenari». E ancora: «Disponibilità a crescere e a confrontarsi con le sfide del nostro tempo. Serve equilibrio e capacità di guardare più lontano, integrando dimensione umana e competenze tecnologiche. Cerchiamo persone concrete nel modo di pensare e di operare». In ogni caso, per divenatare uno 007 non c’è bisogno di essere un hacker. Sì, perchè l’intelligence italiana da tempo ha lanciato, sempre attraverso il sito, la sezione «Lavora con noi». E quindi, «la ricerca di queste figure professionali non sospende la presentazione di candidature spontanee attraverso la procedura online della sezione Lavora con noi. Rimane infatti attuale la ricerca di professionalità quali analisti, linguisti ed esperti di discipline sociologiche e antropologiche». Le candidature per diventare spia sono aperte.