Via libera dei giudici al finanziamento del monumento a Graziani

Continua la guerra legale intorno al «Museo al Soldato» di Affile. Il Comune, che nel 2012 lo ha intitolato al generale Rodolfo Graziani, annuncia che «il Tribunale di Tivoli ha reso immediatamente eseguibile l’ingiunzione di pagamento contro la Regione», che aveva prima sospeso e poi revocato il finanziamento da 34 mila euro perché «lo Stato non può finanziare monumenti a Graziani». Il piccolo Comune ai confini con la Ciociaria ha ricevuto, annuncia il sindaco Ercole Viri, «il via libera del giudice al decreto ingiuntivo contro la Regione», presentato nel novembre scorso dopo la prima sospensione dei fondi. Che nel frattempo, però, nell’aprile scorso sono stati definitivamente revocati dalla Regione, richiamandosi alla «legge Scelba che, in materia di apologia del fascismo, sanziona chiunque pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo» come Graziani, che «fu uno dei più importanti gerarchi». Il Comune di Affile aveva fatto ricorso al Tar contro la delibera regionale, ma i giudici amministrativi ad agosto lo hanno ritenuto «inammissibile per difetto di giurisdizione», dichiarando «la giurisdizione del giudice ordinario, davanti al quale il processo può essere riproposto». La Regione ha già presentato ricorso contro l’esecuzione del decreto ingiuntivo, «ma il giudice di Tivoli l’ha bocciato, riconoscendo la correttezza dei nostri atti amministrativi», spiega il sindaco Viri. Il quale ha ora a sua volta deliberato di «procedere a un’azione esecutiva presso il Tribunale di Roma per il recupero del pagamento della somma della Regione», proprio dopo essere finito sotto processo per apologia del fascismo e vilipendio della Costituzione al Tribunale di Tivoli su denuncia dell’Anpi. Il 21 settembre scorso il giudice, su richiesta dell’avvocato difensore del sindaco, ha disposto il rito abbreviato, che si terrà il 12 febbraio. Solo allora si saprà se i Comuni di Stazzema, Marzabotto e Massa Carrara, medaglie d’oro al valor militare, verranno ammesse come parte civile nel dibattimento. «Abbiamo chiesto il rito abbreviato per evitare il rischio-prescrizione, perché siamo convinti - conclude Viri - che intitolare un museo al nostro concittadino Graziani non sia reato». Non la pensa così la Regione: «La Giunta comunale di Affile aveva chiesto un generico finanziamento per un monumento ai caduti e invece votò una delibera per intitolare il parco a Graziani, commettendo una scorrettezza anche da un punto di vista istituzionale».