"Dal Formez consistenti risparmi per le casse pubbliche"

Caro Direttore, l’attività di controllo e denuncia della stampa in tema di spesa pubblica è essenziale, ma l’inserimento del Formez nell’inchiesta de “Il Tempo” denominata “Sprecopoli” mi pare immotivata e persino paradossale, se si considera che l’attività dell’Istituto, al contrario, è costantemente rivolta al monitoraggio ed alla razionalizzazione dei costi delle PA, nonché alla fornitura di servizi - sia alle pubbliche amministrazioni sia al cittadino - che permettono consistenti e verificabili risparmi per le casse pubbliche. Peraltro, i dati inseriti nell’articolo dedicato al Formez (reperiti nella documentazione di bilancio pubblicata sul nostro sito, nel pieno rispetto delle norme sulla Trasparenza), a parte l’imprecisione di imputare a due soli progetti il costo di tutti i progetti speciali, non fanno altro che ripercorrere tutti i costi di gestione, senza raffrontarli con i risultati ottenuti, nell’inaccettabile assunto che ogni attività pubblica sia esclusivamente uno spreco ai danni dei contribuenti. Formez, invece, rendiconta con rigore non solo i suoi costi – le ricordo che i nostri bilanci sono vigilati dalla Corte dei Conti, e la invito a leggersi le lusinghiere relazioni sulla nostra gestione finanziaria – ma anche i suoi risultati, perché siamo convinti che il cittadino debba sapere a cosa è servito ogni centesimo di denaro pubblico. A titolo di esempio, cito uno delle centinaia di programmi che attuiamo e che comportano risparmi per la nostra PA: il monitoraggio delle auto blu, giustamente individuate dall’opinione pubblica come un abnorme privilegio. Dopo un decennio in cui si registrava l’inefficacia delle misure di riduzione decise dal governo, da quando - nel 2010 - il Dipartimento della Funzione Pubblica ha affidato a Formez in via permanente il censimento di ogni singola autovettura usata, il parco auto della PA è totalmente trasparente ed è sceso di circa 15.000 autovetture, mentre il numero di auto blu - quelle di rappresentanza o con autista - si è dimezzato, passando da 13.000 a 6.200, con risparmi per il sistema-Paese calcolati in circa 400 milioni di euro l'anno rispetto al 2010 (230 milioni di differenza annuale tra il 2013 e il 2011). Il vostro titolo parla poi di Linea Amica, il centro multimediale gestito da Formez su incarico del Ministero della PA, che offre al cittadino gratuitamente ogni forma di informazione ed assistenza nei suoi rapporti con la Pubblica Amministrazione. Viene additato come esorbitante il costo di 10 milioni in 5 anni, quando il costo di un servizio simile, anche non specializzato come il nostro, è di molte volte superiore (venne affidato a noi a fronte di preventivi 5 volte superiori richiesti al Ministero). Nessun cenno, invece, al fatto che Linea Amica - mette in campo 150 tecnici ed esperti a disposizione del cittadino per risolvere ogni suo problema, sfruttando appieno la multimedialità (telefono, chat, mail); - riceve dagli utenti un gradimento attorno al 92 per cento; - mette in rete circa 1400 strutture di contatto con il cittadino su tutto il territorio nazionale (50 milioni di contatti annui), per garantire un servizio personalizzato e finalizzato alla soluzione del problema; - realizza insieme ad Agid un portale che, a costi ridottissimi, ha finora registrato 9 milioni di contatti, in quanto offre molti ed apprezzati servizi ponendo fine ai fallimenti ed agli sprechi dei vari “portali del cittadino” che si sono succeduti negli anni; - ha gestito fasi delicatissime del contatto con il cittadino come l’emergenza dopo il sisma 2009 in Abruzzo, accompagnando il ritorno nelle case di decine di migliaia di persone; - monitora costantemente la domanda del cittadino: chi interroga la PA, cosa chiede, cosa propone, cosa gli provoca i maggiori disagi. In termini assoluti, Linea Amica ha risolto circa 650mila problemi dei cittadini, con un valore aggiunto sicuramente molto superiore al costo. Le chiederei, prima di mettere alla gogna i costi di Linea Amica, di provare a far utilizzare ai suoi lettori il numero verde 803001, verificando se non riceveranno cortesia e aiuto, e se quindi questa iniziativa della Presidenza del Consiglio non sia utile ad abolire la tristemente nota prassi della raccomandazione richiesta per risolvere problemi con la PA. Sono lieto, anzi, di invitarla di persona a vedere l’operatività della nostra struttura, inviandole nel contempo campione delle lettere di ringraziamento e consenso che riceviamo giornalmente dai cittadini italiani. Un altro esempio sono i concorsi pubblici, terreno tradizionalmente favorevole a sprechi e manovre non propriamente trasparenti. Il nostro modello Ripam permette, in condizioni di assoluta trasparenza (le prove e le correzioni sono trasmesse in diretta streaming), di coniugare qualità della selezione e rapidità delle procedure. Alcuni esempi: concorsi con decine di migliaia di domande a Napoli e a l'Aquila sono stati conclusi entro 8/12 mesi, con i vincitori già immessi nei posti di lavoro, a fronte di tempi medi di 3/4 anni per i concorsi non svolti da noi e con costi 4/5 volte superiori. Decine di milioni di euro risparmiati e migliaia di assunzioni per merito. Non le sembrano, questi, risparmi e successi della PA italiana? Non posso parlare, per motivi di spazio, di molte altre attività di assistenza alle PA per produrre un uso più efficace dei fondi europei o una migliore applicazione delle riforme in materia di anticorruzione, di agenda digitale, della internazionalizzazione della PA e molti altri temi, che fanno del Formez non certo un “ente inutile” ma un caso di eccellenza della PA italiana, spesso portata ad esempio in sede europea. In definitiva, Direttore, le ho citato solo alcuni casi ma il mio intento è più generale. L’epoca che viviamo esige una trasparenza totale ed una disponibilità ad ogni forma di indagine e confronto pubblico.