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Moretti non molla: "Tagliare lo stipendio? Vediamo se Renzi mi convince"

Il numero uno di Ferrovie torna sulla polemica sul taglio della retribuzione dei manager pubblici SPENDING REVIEW Gli imprenditori amici di Renzi

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Sarà anche vero, come sostiene il ministro della Infrastrutture Maurizio Lupi, che nessuno è indispensabile e che Mauro Moretti doveva scusarsi per quanto detto sul proprio stipendio e sul taglio che il governo vorrebbe applicare alle retribuzioni dei manager pubblici, ma il numero uno di Ferrovie dello Stato continua a tenere la posizione. Anche a costo di sembrare impopolare. In fondo anche lui pensa che nessuno sia indispensabile e con parole a metà tra umiltà e provocazione, si rivolge al governo durante la presentazione del piano industriale 2014-2017: "Adesso la sfida è valorizzare il capitale investito nel gruppo, è capitale pubblico che va a beneficio del contribuente, e questi ha interesse a che il gruppo vada gestito nel migliore dei modi e se ci sono alternative migliori alla guida che possa gestirlo meglio, ben vengano". Insomma, se il premier pensa che Moretti possa farsi da parte lo dica chiaramente. Lui, per ora, resta seduto al suo posto (il mandato scade nel 2015) ed ha intenzione di difendere il proprio stipendio: "Aspetto la proposta di Renzi, poi farò le mie valutazioni e vediamo se Renzi sarà capace di convincermi". E con il pensiero forse rivolto al suo "avversario" Diego Della Valle aggiunge: "Non temiamo di essere misurati sui risultati, anzi lo chiediamo, così come chiediamo che tutti siano misurati sui risultati perché sulle chiacchiere non si misura nessuno".

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