Franceschini, il Giuda che guida i traditori
Appoggiavano Enrico Letta. Oggi sono saliti tutti velocemente sul carro del vincitore, Matteo Renzi. Nel partito Democratico la pattuglia dei «traditori» del premier è assai nutrita. Ed è capeggiata da Dario Franceschini, il ministro che l’ormai ex premier ha avuto al fianco per quasi un anno, quello che sembrava il più fedele tra i Democratici. Invece è stato il primo a mollarlo. E da lì si è capito che il Pd stava andando in un’altra direzione. «Per capire dove va il partito bisogna seguire Franceschini» ha commentato un deputato di lungo corso e assai abituato alle faide interne alla sinistra. E così è stato. Pippo Civati, uno che nel Pd è sempre stato «contro» qualcosa, ieri ha spiegato bene quello che è successo e quello che succederà: «Non si conoscono il programma, le novità, i ministri: mi sembra che questo sia più un governo Franceschini più che di Renzi perché la macchina dietro il grande leader la mette Franceschini». Da un democristiano all’altro, almeno di nascita, l’altro grande traditore di Letta è Angelino Alfano. Il leader del Nuovo Centrodestra dopo la separazione con Berlusconi è stato accolto nella maggioranza di governo e il Presidente del Consiglio ha resistito per mesi alle pressioni degli altri partiti che volevano un rimpasto di ministri togliendo qualche posto proprio al Nuovo Centrodestra. Ma quando Matteo Renzi si è presentato per prendere il posto di Letta a palazzo Chigi Alfano non ha mosso un dito per difenderlo. Anzi, ha subito tentato un accordo con il segretario del Pd cercando di scongiurare la possibilità di un ingresso nella maggioranza di Sinistra e Libertà. Traditori anche gli esponenti di Scelta Civica che si erano felicemente aggregati alla maggioranza che aveva fatto nascere il nuovo governo ad aprile dell’anno scorso e che adesso, per puara di essere spazzati via dal Parlamento in caso di elezioni, si sono aggregati alla corte di Renzi. Anzi, sono stati i primi, al di fuori dei Democratici, a parlare chiaramente della necessità di un esecutivo guidato dal sindaco di Firenze. Nel Pd la lista dei traditori di Letta non si ferma comunque a Franceschini. Per interessi vari e lotte interne il sostegno a Renzi è arrivato anche dai Giovani Turchi, guidati da Stefano Fassina, un tempo fedelissimo di Pier Luigi Bersani. Ma anche il resto dell’area che faceva capo all’ex segretario dopo qualche titubanza iniziale si è schierata con il sindaco di Firenze. Proprio quello che aveva avuto lo scontro più duro con il loro leader, battendolo nelle primarie dell’8 dicembre.