Lampedusa, Alfano: "Metodi inaccettabili"

L'episodio che è accaduto a Lampedusa "è un fatto grave che merita una risposta seria, efficace, che consenta di impedirne il ripetersi. Non siamo disposti a transigere sui principi umanitari e costituzionali". Così ha parlato il ministro dell'Interno Alfano nel corso dell'informativa urgente nell'aula della Camera sul trattamento riservato ai migranti nel Centro di soccorso e di prima accoglienza: gli ospiti, nudi, sottoposti a getti d'acqua all'aperto. Quella di Lampedusa, ha aggiunto Alfano, "non è una zona franca dove si calpestano i diritti", e le procedure di accoglienza sono "sotto il controllo di organizzazioni internazionali". "I migranti - ha spiegato spiega Alfano - mostravano sintomi di una malattia della pelle, e avrebbero dovuto essere visitati e trattati in una cabina di legno. Ma alcuni di loro, spazientiti, hanno cominciato a denudarsi all'aperto", e il trattamento disinfettante sarebbe per questa ragione iniziato all'aperto. Ciò, per il ministro, "è inaccettabile su un essere umano". Il ministro ha ricordato che in seguito all'episodio è stato rescisso il contratto con la cooperativa che gestisce il Centro (la risoluzione sarà attiva fra trenta giorni): "Ho chiesto alla Croce Rossa di rafforzare il presidio" sull'isola, ha raccontato il titolare dell'Interno, in attesa che l'Avvocatura dello Stato si pronunci sull'eventuale affidamento diretto della gestione alla stessa Cri.