«Lavorare per trovare risposte al dissesto idrogeologico»

Rappresentare lo Stato al cimitero di Fortogna, dove ci sono le tombe dei 1910 morti nella tragedia del Vajont, è «sicuramente un'emozione molto forte e un'occasione per guardare al futuro». A dirlo, a margine della sua visita, in occasione dei 50 anni dalla tragedia, il premier Enrico Letta. «Bisogna lavorare perchè il dissesto idrogeologico trovi risposte, perchè la montagna trovi risposte, perchè il nostro territorio sia reso meno fragile con le regole giuste e un uso del suolo diverso rispetto al passato - ha detto - È importante celebrare i 50 anni del Vajont soprattutto per le tante contraddizioni che questa storia ci ha consegnato: mancanze dello stato, mancanze pesanti del nostro sistema e soprattutto oggi una nuova attenzione rispetto al territorio e alla sicurezza dei cittadini», ha aggiunto il premier, prima di soffermarsi sulle richieste che arrivano da queste valli. «Il tema dell'autogoverno e della specificità della montagna è un tema che considero essenziale e sarà una delle questioni che metteremo al centro dell'agenda», ha concluso prima di lasciare il cimitero monumentale.