Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Bersani insiste: «Dobbiamo smacchiare il giaguaro»

E__WEB

Una volta era Maurizio Crozza che imitava il leader del Pd Pier Luigi Bersani. Ora è lo stesso segretario a fare la parodia di se stesso e delle sue celebri metafore. Quella più utilizzata nell'ultim...

  • a
  • a
  • a

Una volta era Maurizio Crozza che imitava il leader del Pd Pier Luigi Bersani. Ora è lo stesso segretario a fare la parodia di se stesso e delle sue celebri metafore. Quella più utilizzata nell'ultimo periodo ha come protagonista il «giaguaro». La partita alle elezioni è tra centrosinistra e centrodestra «il resto son tutte balle», ha detto ieri durante un'iniziativa elettorale a Lecce. «Sapete chi è l'avversario - ha proseguito -, o vinciamo noi o vincono Berlusconi e la Lega, il resto sono tutte balle. O lo smacchiamo noi o non lo smacchia nessuno». Concetto ripetuto anche a Brindisi: «I giorni sono pochissimi e speriamo di non averli sprecati. Quando io dico lo smacchiamo, il giaguaro, intendo dire lo mandiamo proprio a casa. Dobbiamo fare uno sforzo finale sapendo che la destra esiste, non va mai sottovalutata. Io non l'ho sottovalutata neanche quando a ottobre c'eravamo solo noi. Non ho mai creduto che la destra non fosse in grado di rimettersi in posizione competitiva». Detto questo Bersani rivendica con orgoglio la solidità della propria alleanza. «Le altre coalizioni elettorali non resteranno in vita una settimana - spiega -, resterà solo la nostra, lo voglio dire agli osservatori politici. Avete visto delle foto di gruppo con Fini, Casini e Monti? Foto di gruppo con Maroni, Storace e gli altri? Io invece l'ho fatta la foto con Nencini, Vendola e Tabacci». Ed è proprio al leader di Sel che il candidato premier del centrosinistra manda messaggi rassicuranti: «Inutile che mi dicano "con Vendola no", perché allora vuol dire no con Bersani. Punto». «A differenza di tanti altri - prosegue -, penso a Vendola come uomo di governo. Sta guidando la Regione da 8 anni. È chiaro che bisogna parlarne con lui vediamo come vanno queste elezioni, dopo di che decidiamo assieme. Perché noi siamo gente seria e abbiamo fatto un accordo firmandolo davanti a tre milioni e duecentomila notai, gli elettori delle primarie. Saremo leali sulle cose che abbiamo detto». Un serietà che Bersani rivendica anche in chiave programmatica: «Siamo i soli a non aver sparato panzane, ne hanno dette di tutti i colori, da ogni lato, abolisci tu che abolisco anch'io». Una promessa il segretario comunque la fa, inviando un messaggio per l'apertura della Convention organizzata a Roma da Agedo, Arcigay, Arcilesbica, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno. Bersani si impegna infatti a «estendere, entro sei mesi, la Legge Mancino anche ai reati di omofobia e di transfobia». Inoltre dichiara l'intenzione, entro un anno, «di prendere la legge tedesca sulle unioni omosessuali e di tradurla nella legislazione italiana», compreso «il nodo del riconoscimento del diritto del bambino che cresce all'interno di un nucleo famigliare omogenitoriale».

Dai blog