«Quelle di Monti sono mascalzonate»

SilvioBerlusconi liquida così gli attacchi – pesanti – che gli ha lanciato Mario Monti. Un duello a distanza, tutto giocato in serata in tv: l'ex premier ospite su Sky della prima puntata della trasmissione «Lo Spoglio» con Ilaria D'Amico, il Professore a «Porta a Porta» su Raiuno. Quello di ieri sera non è stato certo il Berlusconi «scoppiettante» visto da Santoro ma le «zampate» verso il Professore non sono mancate. Come la risposta all'accusa che gli ha rivolto di essere come il pifferaio magico che illude i cittadini: «Anche lui ha fatto illudere noi, è un bluff. Io ho sempre tenuto i conti in ordine». Poi la battuta: «Vuole tassarmi anche il piffero». «Noi – ha proseguito – non abbiamo mai messo le mani in tasca agli italiani e non abbiamo aumentato la pressione fiscale». La chiusura sul «capitolo Monti» è un gioco di parole velenoso sulla Lista del Professore, ribattezzata «cinica» anziché «civica». In un'ora e mezza di trasmissione Berlusconi ha snocciolato tutti i temi caldi della sua campagna elettorale: la riforma costituzionale dello Stato, per consentire al premier di governare, via l'Imu sulla prima casa fin dal primo Consiglio dei ministri, anche se, ha spiegato il Cavaliere, «non abbiamo ancora fissato il limite che definisce "casa di lusso"». Poi l'attacco ai giudici, a proposito del processo Ruby – «è una comica, una farsa, una montatura diffamatoria. È solo un modo per diffamare un avversario politico» – e una promessa: «Mi impegno a presentare nel primo mese di governo una legge per abolire il finanziamento pubblico dei partiti». Con la conduttrice di Sky c'è stato anche uno scontro sui sondaggi: quelli della televisione di Murdoch danno la coalizione di centrodestra poco al di sopra del 26% mentre in quelli del Cavaliere la sua alleanza è al 34%. «Con questo dato – ha spiegato – ci separano solo 4 punti dalla sinistra». E a proposito delle candidature del Pdl ha ribadito che Nicola Cosentino sarà in lista mentre – «seppur con molto dolore perché è una persona perbene» – resterà fuori marcello Dell'Utri. Ma la trasmissione della televisione privata ha inaugurato anche per la prima volta il «fact checking», cioè il controllo in tempo reale della veridicità delle affermazioni fatte dai politici intervistati. Un lavoro che viene svolto da un gruppo di ricercatori dell'università Tor Vergata di Roma. Complessivamente 3 sono risultate vere, 2 non vere e 1 parzialmente vera. Tra le false quella di non aver mai alzato le tasse e di avere avuto approvate dalla Corte Costituzionale tutte le leggi, quella parzialmente vera il fatto che Monti ha aumentato le tasse del 3% e tra le vere che la macchina statale costa 800 miliardi di euro. Nel pomeriggio, però, Berlusconi, in un'altra intervista a una televisione locale toscana, Italia 7, ha raccontato di aver avuto indicazione da parte delle forze dell'ordine di non esporsi troppo in manifestazioni pubbliche per il pericolo di violenze: «C'è una forte preoccupazione da parte di certe autorità nei miei confronti: mi hanno pregato di non andare a fare discorsi nelle piazze». «Ci fu un tentativo di uccidermi e adesso – ha proseguito – con l'odio che circola a piene mani, mi è stato espresso, da coloro che hanno la responsabilità della mia scorta, questa preoccupazione». «Se poi deciderò definitivamente di recarmi nelle diverse regioni – ha concluso – farò interventi pubblici in teatri o in palazzi dei congressi». Ma se l'impegno attuale è tutto teso alla rimonta nei confronti del centrosinistra, Berlusconi pensa anche allo scenario che si aprirà al Quirinale con la fine del settennato di Giorgio Napolitano. «Spero – ha spiegato – che si possa trovare l'accordo con i nostri avversari su una persona che anche in partenza possa essere sentito come Presidente della Repubblica di tutti gli italiani. Ho in mente un nome che so certamente essere molto stimato dalla sinistra». Quale, gli ha chiesto Ilaria D'Amico. «Non glielo dico, non voglio bruciarlo – è stata la risposta – Ed è inutile che insista perché perde solo tempo».