I 5 Stelle si tagliano lo stipendio. Grillo: «Manteniamo le promesse»

Lorotengono i privilegi. Devono andare via tutti!». Il cinguettio di Beppe Grillo su Twitter è pieno di orgoglio. Il comico genovese rilancia i 5 Stelle siciliani che ieri hanno restituito più di 120 mila euro. Ognuno dei 15 deputati, infatti, ha rinunciato al 70 per cento del suo stipendio. Terrà 2.500 euro al mese. L'hanno definito «Restitution day». Gli attivisti hanno girato con un bonifico su conto corrente generale dell'Ars oltre 123 mila euro. Del resto, 2.500 euro al mese sono una cifra «congrua», ha detto il capogruppo Cancelleri, aggiungendo che «visti i tempi ci si può ritenere fortunati per chi svolge un lavoro come quello di parlamentare». Cancelleri aggiunge: «Le buone pratiche spesso tracciano una nuova strada e sono convinto che anche altri nostri colleghi per spirito di emulazione potranno imitarci. Ovviamente non vogliamo denigrare nessuno che non segue la nostra stessa via ma noi vogliamo soltanto dare il nostro contributo a quello che è stato il nostro cavallo di battaglia in campagna elettorale, riportare moralità in politica con un contributo che fosse giusto per i tempi che stiamo vivendo». Intanto, scoppia il caso Favia. Il via libera ufficiale ancora non c'è, ma potrebbe essere questione di ore. Giovanni Favia, storico attivista 5 Stelle, «espulso» dal non partito alcune settimane fa, potrebbe accettare la proposta di candidarsi con il movimento «Rivoluzione civile» di Antonio Ingroia. Anche se sul tavolo rimangono ancora delle «questioni aperte». I contatti sono stati avviati alcuni giorni fa, il consigliere regionale dell'Emilia Romagna avrebbe chiesto ancora un po' di tempo per riflettere. Dallo staff di Ingroia a Roma si continua a mantenere il più stretto riserbo e a dichiarare: «Non smentiamo né confermiamo". Non ci sarebbe stato alcun incontro alla Galleria Alberto Sordi di Roma, come era sembrava in un primo momento. Ieri lo stesso Favia su Twitter le ha definite «fantasia» e ha aggiunto: «Di me si legge tutto e il contrario di tutto. Mi avvistano in giro per l'Italia ma io sono sempre nel mio ufficio a lavorare». Comunque le liste dovranno essere pronte entro il 21 gennaio. Proprio parlando del movimento di Ingroia, il capogruppo 5 Stelle in Sicilia ha detto: «Noi non ci alleeremo con nessuno, in ogni caso mi spiace che Ingroia abbia deciso di scendere in politica perché così rischia di essere la foglia di fico, come lo ha definito Grillo sul suo blog, per chi è da molto tempo in politica e in Parlamento, come l'Idv».