Il Senato boccia le novità sui Monti Bond

Orasi guarda al governo che potrebbe reinserire la norma nel maxi emendamento, atteso prima del voto di fiducia, e permettere così al gruppo senese di emettere gli strumenti finanziari da circa 4 miliardi sottoscritti dallo Stato per soddisfare i requisiti di capitale.Proprio sull'onda della modifica ai Monti Bond, il titolo ha messo a segno un rialzo del del 6,86% a 0,21 euro. Il bilancio del Monte è zavorrato da una ingente quota di titoli di Stato in portafoglio che, secondo le norme Eba, sono considerate a rischio perdita e impongono maggior capitale. In generale poi ogni ribasso dello spread per il Monte, così come per gli altri istituti bancari italiani, ridà fiato alle quotazioni visto che in combinazione con l'eurobor ai minimi assottiglia i margini. L'emendamento, ora bocciato, permetteva anche di evitare una ulteriore diluizione dei soci. I relatori avevano infatti concesso alla banca maggiore flessibilità nel pagamento dei 190 milioni dovuti come pagamento di interessi sui Tremonti Bond da 1,9 miliardi che verranno riassorbiti dai Monti bond da 3,9 miliardi. Si concedeva così di pagare in contanti in caso di utile ma in caso di perdita (come probabilmente il Monte chiuderà il bilancio 2012) era possibile pagare sia in azioni oppure, questa la novità, con gli stessi Monti Bond che salirebbero così oltre quota 4 miliardi. Se avesse ricevuto azioni tenendo conto del valore di mercato, il Tesoro sarebbe salito oltre il 10% del capitale della banca divenendo il secondo azionista e diluendo ulteriormente gli altri soci. I tempi stringono perchè Mps deve soddisfare i requisiti dell'Eba entro l'anno e il Tesoro deve avere l'approvazione di Bruxelles le cui critiche hanno bloccato la possibilità di non pagare gli interessi in caso di bilancio in rosso aprendo così la vertenza con Roma. L'intervento del governo è quindi necessario per far partire l'iter dell'emissione dei Monti Bond e consentire al gruppo di dedicarsi al piano industriale e al ritorno alla redditività.