«La crescita è sempre stata una priorità del governo, non c'è mai stata una fase 1 e una fase 2 sullo sviluppo».

Ovveroquelle misure strutturali che dovrebbero mettere l'Italia al riparo dalla speculazione qualora l'esito elettorale in Grecia fosse negativo per l'Eurozona. Ora l'Italia ha davvero le carte in regola per non essere messa sullo stesso piano della Spagna o del Portogallo. Per questo il ministro Passera e Monti hanno accelerato per varare il pacchetto sviluppo. «Oggi viene presentato un corpo organico e molto robusto del lavoro del ministro Passera» ha detto Monti che ha anche auspicato il via libera rapido della riforma del mercato del lavoro. «L'Italia aveva bisogno di dimostrare all'Europa e al mondo di mettersi sulla carreggiata dal punto di vista dell'economia corrente, non da quello degli slot». Il presidente del Consiglio ha rivendicato i risultati raggiunti, a partire dal fatto che quest'anno il disavanzo è mezzo punto percentuale di pil inferiore rispetto alla media dell'Unione. Adesso quindi si parte anche con le dismissioni. Monti ha anche varato un paio di interventi significativi sul fronte della spesa. I tagli comprendono anche «provvedimenti sulla riduzione degli organici» il tutto in quadro di «alleggerimento dello Stato e di semplificazione per il costo delle sue attività, con riduzioni della spesa». Il taglio riguarda il 20% dei dirigenti della presidenza del Consiglio e del Ministero dell'Economia e il 10% del restante organico delle due strutture. Non solo. Sarà la crisi, sarà la situazione ancora difficile, ma Mario Monti taglia anche le ferie dei suoi ministri: neanche due settimane, dal 13 al 25 di agosto, poi di nuovo tutti al lavoro. Non dovrebbe essere finita qui. Il premier ha detto che sono in arrivo «nelle prossime settimane altri resoconti di questo lavoro di razionalizzazione, Semplificazione e aleggerimento dello Stato, sia per il perimetro dele sue attività sia soprattutto per il costo delle attività». Poi partecipando alla cena della Fondazione Italia-Cina ha lanciato altri messaggi rassicuranti sull'evoluzione della crisi. «La Cina può tranquillizzarsi sulle prospettive dell'euro». «L'Italia - ha ricordato - a novembre avrebbe potuto trascinare con se l'Eurozona è si è molto impegnata perchè questo non avvenisse. Spingere per aumentare la crescita è l'impegno di questi giorni». Il premier ha ammesso che nell'Eurozona ci sono alcuni squilibri ad esempio sul debito («ma inferiori a quelli di Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone») e problemi di governance. Ma - ha sottolineato - li stiamo risolvendo». «Credo che la Cina - ha concluso - possa guardare in prospettiva strategica all'Ue e alla sua moneta. E credo che l'Italia, restituita alla normalità di governi che nascono dalle elezioni, possa essere un pezzo importante di questa attenzione strategica». Monti quindi si presenterà al G20 di lunedì prossimo in Messico con le carte in regola per tranquillizzare i Grandi. Dopo lo stato di allerta generale per l'esito delle elezioni elleniche e il rischio che anche la Spagna debba chiedere un salvataggio tout court non circoscritto alle sole banche, il contagio europeo lambisce l'Italia: i leader a Los Cabos, in Baja California, discuteranno anche di questo. E l'esito potrebbe essere quello di rafforzare l'attestato di fiducia già consegnato al premier Mario Monti da Francia e Germania. Il rischio che l'Italia diventi la prossima vittima del contagio in Europa sarà uno dei temi in agenda al G20 messicano. È per questo motivo che il premier ha voluto varare il pacchetto sviluppo in fretta proprio alla vigilia di importanti appuntamenti internazionali sulla crisi. Secondo indiscrezioni dal Fondo Monetario internazionale proprio l'accelerazione di Monti sulle riforme, metterebbe l'Italia fuori dalla lista dei Paesi sorvegliati speciali.