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Bondi taglia anche le scorte

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Il commissario per la revisione della spesa: tante sono inutili Riduzioni al ministero degli Interni: meno affitti e acquisti

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InItalia sono troppe. Soprattutto, molte sono inutili. Il commissario straordinario per la revisione della spesa, Enrico Bondi, che al tempo del risanamento della Parmalat girava con una Fiat Uno e dormiva in una pensione a tre stelle, ha disposto una «ricognizione» di tutte le scorte di polizia e carabinieri, in modo da arrivare a una drastica riduzione. Ma questo è soltanto l'ultimo provvedimento che Bondi ha messo nella relazione presentata al comitato interministeriale per i tagli. Le misure del commissario prevedono infatti di ridurre l'acquisto di beni e servizi per 5 miliardi di euro nel 2012 e tra gli 8 e i 9 nel 2013. Ma alle sforbiciate del super Commissario il presidente del Consiglio Monti intende affiancare misure più «pesanti», a partire dalla cessione di asset pubblici. In ogni caso Bondi avrebbe sottolineato che al di là dei soldi risparmiati con il taglio delle scorte inutli, si tratta di una questione di etica pubblica. Infatti dai primi riscontri sembra che abbiano la scorta anche personalità che non corrono rischi per la propria sicurezza. Il lavoro di Bondi proseguirà nei prossimi giorni. Non c'è più tanto tempo. Il decreto sulla spending review approderà in aula alla Camera la settimana che va dal 25 al 29 giugno. Così ha deciso ieri la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Intanto sono stati stabiliti i tagli al ministero dell'Interno. Il responsabile del dicastero, Anna Maria Cancellieri, ha comunque rassicurato che non ci sarà alcuna diminuzione della sicurezza. Il ministro prefetto non taglierà le prefetture, che anzi accresceranno il loro ruolo trasformandosi in Uffici territoriali dello Stato. La scure, in compenso, si abbatterà sui Dipartimenti, sul parco auto e sulle spese energetiche degli edifici della polizia mentre le sedi territoriali dei vigili del fuoco verranno trasferite in immobili demaniali e sarà istituita una centrale unica per gli acquisti. I risparmi attesi ammontano a circa 200 milioni di euro «negli anni a venire». L'obiettivo, si legge nel documento, «è quello di una maggiore funzionalità, contestualmente a un risparmio di risorse, in modo da dare un nuovo slancio all'Amministrazione». Le prefetture diventeranno Uffici territoriali dello Stato, non più del governo e svolgeranno, accanto alle attività tradizionali, compiti di coordinamento dell'azione di tutte le amministrazioni statali sul territorio, ad esclusione di Giustizia, Difesa ed Esteri. Le prefetture dei capoluoghi di regione e degli ambiti territoriali più significativi - circa 30 - «svolgeranno - viene specificato - una funzione di unificazione e razionalizzazione di tutti i servizi strumentali delle amministrazioni statali presenti sul territorio, con evidente risparmio di spesa». Le altre avranno una struttura più snella con un focus particolare sull'ordine e la sicurezza pubblica. Il piano punta a unificare tre Dipartimenti del ministero: Affari interni e territoriali, Libertà civili e immigrazione, Politiche del personale. Rimarranno così tre Dipartimenti: Amministrazione civile, Pubblica sicurezza, Soccorso pubblico e vigili del fuoco. Ci sarà quindi un riordino delle piante organiche dirigenziali e un «taglio delle consolidate carenze d'organico». Quanto al Dipartimento della Pubblica sicurezza, è previsto l'accorpamento dell'Ucis (Ufficio centrale per le scorte) nella Direzione centrale per la polizia criminale; la confluenza della Scuola superiore di polizia nella Direzione centrale per gli istituti di istruzione; la razionalizzazione del parco macchine e delle spese di consumo energetico degli edifici in uso alla polizia, con una serie di interventi strutturali (coibentazione pareti, sostituzione serramenti, valvole termostatiche) per ridurre le spese di riscaldamento. I tagli riguarderanno anche i vigili del fuoco, con la soppressione dell'Ufficio centrale ispettivo, la riorganizzazione dei servizi amministrativi e contabili degli uffici territoriali, l'installazione di impianti fotovoltaici, la razionalizzazione del parco mezzi. Qualcosa si muove anche negli altri ministeri. A cominciare dalla sanità, in cui si attende almeno un miliardo e mezzo di risparmi da qui a fine anno. Il ministro Balduzzi sta valutando un progetto di realizzazione di una serie di nuovi ticket con sei fasce di reddito. Ci sarebbero ticket anche sui ricoveri. Tagli in arrivo anche alla Banca d'Italia che, tuttavia, non è compresa nella spending review. Il direttore generale Fabrizio Saccomanni ribadisce che l'autonomia finanziaria «è un requisito irrinunciabile» affinché una banca centrale possa esercitare in maniera indipendente il suo mandato, ma assicura il massimo impegno nel controllo delle spese che ha già portato i primi frutti negli scorsi anni.

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