L'Imu tornerà ai Comuni a partire dal 2013, «in questo senso il governo ha preso un impegno preciso».

«Dopola prima rata dovremo ragionare - ha detto Delrio - su come verrà realizzato questo cambiamento, ma l'elemento più importante è che il passaggio ai Comuni dell'imposta consentirà un abbassamento delle aliquote». Quello attivato con il governo, ha proseguito Delrio, «è un percorso interessante soprattutto nel rispetto delle esigenze dei cittadini e i Comuni potranno avere un pilastro della loro autonomia finanziaria completa». Attualmente il gettito dell'imposta va ripartito fra Stato e Comuni ad esclusione di quello derivante dalle abitazioni principali che rimane di esclusiva competenza dei Comuni. Delrio ha sottolineato che i Comuni «faranno di tutto per mantenere le aliquote moderate e non come è successo oggi, con un gioco dei trasferimenti, le aliquote così alte». Un impegno rilanciato anche dal sindaco di Roma Gianni Alemanno: «consentirà un abbassamento delle aliquote; l'erogazione diversa delle imposte darà vita inoltre a un sistema più flessibile e leggero». Osvaldo Napoli, vice capogruppo del Pdl alla Camera fa i conti di questo cambiamento e spiega che ci sarà un recupero di risorse pari a 9 miliardi di euro. Gli altri risultati dell'incontro con Monti sono le Città metropolitane fuori dalla Carta delle Autonomie e il Patto di stabilità aperto per un miliardo di spese agli Enti locali. «Su Imu e patto di stabilità si cominciano a vedere spiragli» fa notare Davide Zoggia, responsabile Enti Locali del Pd. Ma c'è chi va oltre. Il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa indica che l'obiettivo resta di eliminare l'imposta sulla prima casa nel 2013 e abbassare l'aliquota sulla seconda. «Abbiamo detto ai sindaci del partito di metterla al minimo. Anche se vogliamo che la legislatura continui, non siamo più in grado di sostenere il governo tecnico sulle tasse». Continua invece la protesta della Lega. Ieri alcuni esponenti del Carroccio hanno bruciato i modelli F24 per il pagamento dell'imposta, davanti al commissariato del governo per la provincia di Trento. Poi in una nota il vicecapogruppo della Lega Nord alla Camera, Maurizio Fugatti, e il senatore Sergio Divina rilanciano lo slogan: non ci fermeremo finchè non sarà abolita questa tassa ingiusta e iniqua. Poi si rivolgono a quanti ora «non possono pagare l'imposta. Lo potranno fare legalmente entro un anno con la sanzione del 3,75% e gli interessi legali». E spiegano il significato del gesto «simbolico» di bruciare i modelli di pagamento. «Abbiamo realizzato quello che ogni contribuente e commercialista vorrebbe fare a pochi giorni dalla scadenza di un'imposta che la maggioranza dei cittadini non si può permettere, resa ancora più odiosa dalle complicazioni burocratiche». Il Codacons, che contro l'imposta ha notificato la settimana scorsa ricorso al Tar del Lazio, ha ribadito che si tratta di una «tassa illegittima perché viola la Costituzione». Il segretario dell'Ugl, Giovanni Centrella, lancia la proposta di «sostituire l'Imu con una patrimoniale perché per molti italiani la casa è davvero l'unico bene su cui possono contare». Intanto l'Agenzia delle Entrate detta ai suoi uffici legali istruzioni precise per ridurre il contenzioso. È stata diramata una circolare per il 2012 che ha proprio lo scopo di contenere le liti fiscali. L'Agenzia spiega che «farà sempre più leva sulla sostenibilità della pretesa tributaria e sulla qualità della difesa in giudizio che, insieme, consentiranno di raggiungere i tre obiettivi prioritari dell'Amministrazione finanziaria: migliorare gli indici di vittoria, sviluppare la tax compliance, incentivare il ricorso agli strumenti per evitare le liti da parte dei contribuenti». L'Agenzia inoltre punta tutto sugli strumenti «scaccia lite» chiamando gli uffici «a un rinnovato impegno, anche in virtù delle recenti modifiche normative che hanno interessato il contenzioso». Il riferimento è, in particolare, all'avvio della mediazione obbligatoria per le controversie fino a 20mila euro e alla chiusura agevolata delle liti «minori» pendenti al 31 dicembre 2011. Due novità che guadagnano la scena tra gli strumenti deflativi, che, di fatto, mirano a prevenire in partenza le liti con il Fisco o a favorirne la chiusura. A questo l'Agenzia associa lo «sviluppo delle professionalità, potenziamento degli strumenti di monitoraggio e analisi del contenzioso».