Via libera alla compensazione dei crediti. A Bondi anche la Sanità

Aconti fatti, in realtà, cambia poco dal momento che queste istituzioni godono di autonomia secondo la nostra Costituzione e dunque si trattava, sottolineano i più (ma non la firmataria, la senatrice di Grande Sud Adriana Poli Bortone), di una misura ridondante. Il via libera di Palazzo Madama al provvedimento arriverà comunque solo questa mattina (il testo poi passerà alla Camera) ma intanto ieri i senatori hanno approvato un pacchetto di novità, tra cui spunta la possibilità per Enrico Bondi di intervenire direttamente solo sulla spesa sanitaria delle Regioni in rosso e non su tutti i capitoli del bilancio. Via libera anche alle misure sui crediti delle imprese, di cui rivendicano il merito sia il Pdl sia il Pd. Di seguito le novità principali. Sì alla compensazione crediti. Arriva la certificazione dei crediti delle imprese verso le P.A., comprese le Regioni sottoposte a piani di rientro da extra-deficit nella sanità. Il testo stabilisce anche la compensazione dei crediti vantati verso lo Stato con le cartelle esattoriali. Regioni in rosso, ecco le forbici. Il supercommissario potrà decidere di tagliare autonomamente la spesa sanitaria delle Regioni in deficit, e dunque commissariate, ma non intervenire sugli altri capitoli del bilancio. Poteri Bondi anche su società controllate non quotate. Bondi potrà intervenire non solo sulle società a totale partecipazione pubblica ma anche su quelle «non quotate controllate da soggetti pubblici». Beni e servizi, ma anche immobili. Il supercommissario avrà anche il compito di «ottimizzare, in collaborazione con l'Agenzia del demanio, l'utilizzazione degli immobili di proprietà pubblica, al fine di ridurre i canoni e i costi di gestione delle amministrazioni». Arriva la guardia di finanza. Bondi potrà fare affidamento anche sulla guardia di Finanza per raggiungere gli obiettivi per i quali è stato incaricato. Governo e parlamento. Il premier o un ministro da lui delegato deve riferire due volte all'anno al Parlamento. La prima relazione avverrà però entro il prossimo 31 luglio. Il governo dovrà però anche presentare al Parlamento il programma dei tagli strutturali, quindi quelli che vanno oltre il contenimento della spesa per beni e servizi, entro il 30 settembre 2012. Acquisti centralizzati. I parametri prezzo-qualità individuati dalla Consip diventano «imprescindibili» per le amministrazioni pubbliche.