Meno commissariati di polizia e caserme dei vigili del fuoco

menocommissariati di polizia, meno caserme dei vigili del fuoco, meno prefetture. Il comparto sicurezza, alla faccia di attentati e di calamità naturali verrà falcidiato dalla scure della spending review. Il ministro Cancellieri ha rinviato l'incontro con le rappresentanze sindacali per illustrare nel dettaglio i tagli, ma le indiscrezioni non mancano. Una scelta difficile quella del ministro che la macchina del Viminale conosce bene. Ma tutto fa presagire pesanti sacrifici per il personale e altrettanto gravose ricadute per mantenere l'efficienza del comparto. Il 13 giugno tutto il personale del ministero dell'Interno dai prefetti agli agenti di polizia e ai vigili del fuoco hanno indetto una giornata di mobilitazione. Sono 65 milioni i tagli di spesa previsti per il Dipartimento di pubblica sicurezza. Circa sei milioni dovrebbe derivare dalla chiusure e l'ottimizzazione di alcuni uffici di polizia e dall'accorpamento dell'Istituto Superiore e dell'Ucis. I rimanenti 56 milioni dovrebbero essere recuperati dal mancato ripianamento delle piante organiche, leggi promozioni e avanzamenti economici. Un milione dalla riduzione del parco auto in dotazione alla polizia: da ventiduemila si passerà a 18mila. Franco Maccari Il segretario generale del Coisp, Franco Maccari, ricorda che «i tagli non possono assolutamente essere fatti a scapito della sicurezza dei cittadini. Il risparmio serve, e certamente si può realizzare in altri modi, ma non ci è stato neppure chiesto quali fossero le nostre idee, le nostre proposte, nonostante siamo proprio noi quelli che sanno cosa sia o meno necessario per garantire l'efficienza nel nostro lavoro». Situazione analoga se non più drammatica quella dei Vigili del Fuoco denunciata dal Confsal. I tagli in questo caso saranno del 20 per cento e andranno a colpire la pianta organica che, nonostante sia stata decisa una stabilizzazione entro il dicembre 2013, di fatto vengono bloccate le nuove assunzioni. I «discontinui» permettono di garantire l'efficienza dei servizi di pronto intervento, ma hanno un turn over ridotto da 90 a 45 giorni su una pianta organica carente di tremila unità. Nella politica di risparmio c'è anche la chiusura di alcuni comandi provinciali. In questo caso verrà meno la componente amministrativa e la dirigenza che sarà assorbita dai comandi regionali mettendo in difficoltà tutto l'apparato che si occupa della prevenzione. I Vigili del Fuoco sono stati ulteriormente danneggiati, ieri, dalla decisione delle Commissioni parlamentari che hanno dichiarato «inammissibili» gli emendamenti a loro favore nel decreto per la Protezione civile.