Tempi lunghi per scovare i responsabili dell'attentato a scuola

Lacaccia all'attentatore della scuola «Morvillo Falcone», dopo le infruttuose accelerazioni dei giorni scorsi, prosegue con certosini accertamenti e verifiche di testimonianze, oltre alle analisi dei reperti recuperati sul luogo della deflagrazione. Il lungo vertice in Questura tra il procuratore antimafia Cataldo Motta e il pm brindisino Milto De Nozza ha registrato la partecipazione di Francesco Gratteri, direttore centrale anticrimine, segnale concreto dell'attenzione che il ministero dell'Interno sta riservando all'inchiesta, nella speranza che la sintonia tra le procure divenga operativa e non solo di facciata. Motta ancora una volta ha sottolineato l'importanza di un approccio «laico» al caso, essendo «molto ampio» lo spettro delle piste da seguire. Compresa quella mafiosa (le studentesse colpite venivano da Mesagne, centro a forte infiltrazione dei clan) che al momento non può essere accantonata. I messaggi cifrati giunti da ambienti vicini alla Sacra Corona Unita su un possibile contributo all'individuazione dell'attentatore, non possono far dimenticare l'ultratrentennale attività mafiosa delle cosche brindisine. «Completare il quadro investigativo richiederà tempo»: i detective sentono la pressione dell'opinione pubblica ma si muovono con grande cautela. Ieri, infatti, sono proseguiti gli accertamenti della scientifica e dei Ris davanti all'istituto, tra il chiosco dei panini dove si sarebbe trattenuto prima del botto l'attentatore e il luogo nel quale è stata posizionata la bomba. Al riguardo non ci sono ancora relazioni definitive e gli ulteriori sopralluoghi sono stati utili a verificare tracce da approfondire. I tempi lunghi prefigurati dagli inquirenti si possono addebitare anche alla mole di informazioni da vagliare, compresi i video delle telecamere della viabilità cittadina. In Questura sono giunte centinaia di segnalazioni, frutto del desiderio dei cittadini di contribuire alla risoluzione del caso ma anche di mitomania. Tra le priorità degli inquirenti c'è l'acquisizione di elementi utili per definire le modalità con cui sono stati depositati davanti alla scuola il cassonetto e le bombe: per questo anche ieri sono state sviscerate le testimonianze di alcuni cittadini che hanno registrato movimenti sospetti nei pressi della scuola nelle ore antecedenti l'attentato. Tra gli accertamenti routinari c'è stata anche la surreale perquisizione all'appartamento abitato in passato dall'ideologo della destra radicale Franco Giorgio Freda, residente ormai da anni in Irpinia. Ieri ha aperto insolitamente anche la mattina «Il panino dei desideri», il chiosco dietro il quale si è trattenuto l'attentatore, mentre nel pomeriggio si è svolta una partecipata fiaccolata promossa dai sindacati per ricordare Melissa Bassi, a cui il sindaco Consales ha deciso di intitolare la piazza davanti all'Istituto, auspicando che il giorno della morte della studentessa divenga una giornata nazionale per la legalità.