Berlusconi punta tutto su giovani e Internet

Nella sala Angiolillo al primo piano di Palazzo Wedekind, sede del Tempo, la densità di iPad, iPhon, tablet e cellulari vari è altissima. Il convegno, organizzato dal coordinamento Lazio della Giovane Italia, lo impone. Dopotutto si parla di «Politika 2.0 - Giovani, internet e comunicazione: verso la nuova frontiera del consenso». Quindi è praticamente obbligatorio scattare foto, postarle su Facebook, mentre con l'altra mano si twittano commenti che scorrono in tempo reale sullo schermo alle spalle dei relatori. Sul palco la coordinatrice nazionale della Giovane Italia e deputata Pdl Annagrazia Calabria; il coordinatore (Alessandro Colorio), la responsabile stampa (Ylenia Citino) e il responsabile comunicazione (Gianluca Gorga) della Giovane Italia Lazio; i parlamentari del Pdl Antonio Palmieri (responsabile internet del partito) e Renato Farina; il coordinatore nazionale dei Club della libertà e ideatore di Movimentando web-tv Andrea Di Sorte; i direttori dei giornali online Caravella.eu (Andrea Camaiora) e Ragionpolitica.it (Alessandro Gianmoena) e quello del Tempo Mario Sechi. Sul finale, poco prima di recarsi a Palazzo Chigi per il vertice con il premier Mario Monti, arriva anche il segretario del Pdl Angelino Alfano. A testimoniare che per il partito la battaglia sulla rete non è meno importante di quella che si combatte nelle piazze. Conferma che arriva dal messaggio che Silvio Berlusconi invia ai giovani (in platea anche diversi "meno giovani") riuniti a Palazzo Wedekind. «Non perdete tempo a imitare la vecchia politica delle chiacchiere fumose e inconcludenti, la politica dai riti bizantini e incomprensibili alla gente comune - scrive l'ex premier -. Oggi grazie al web anche la politica ha dovuto cambiare pelle: è comunicazione diretta e immediata con tutti, dove i dogmi imposti dall'alto non convincono più nessuno; è un confronto trasparente tra chi ha senso dello Stato e senso di responsabilità da un lato, e chi sa solo insultare e demonizzare l'avversario dal lato opposto; è una sfida tra il bene e il male, tra l'amore e l'odio. E noi siamo sempre per l'amore, siamo contro l'invidia e contro l'odio. Il nostro impegno sul web in difesa della libertà è e deve rimanere da primi della classe». Insomma per vincere le elezioni del 2013 non basta più la «discesa in campo» del 1994, ma serve anche quella che il Cavaliere definisce la «discesa in rete». «Per un movimento politico come il nostro - prosegue il messaggio - che si propone di modernizzare l'Italia, a cominciare dall'architettura istituzionale dello Stato, la presenza sulla rete deve essere un vanto ed un piacere nello stesso tempo. Dobbiamo tutti mobilitarci per ascoltare i nostri elettori e spiegare loro i motivi del nostro sostegno al governo tecnico, mobilitare i nostri sostenitori in vista delle prossime elezioni». Parole che confermano che la campagna elettorale verso il voto del prossimo anno è ormai entrata nel vivo. Guai però a perdere il senso della realtà. «Vituale è reale» dice Alfano tra gli applausi dei presenti, ricordando che «nulla potrà sostituire la piazza», ma anche che «nulla potrà fermare la rete. Il web è una finestra aperta in modo permanente sul mondo. E la continuità ti dà la dimensione della realtà». «Internet è il luogo della campagna elettorale permanente» gli fa eco Palmieri. L'importante, insomma, non è far prevalere un «approccio sostitutivo», ma «coniugare le cose». Puntando ovviamente sui contenuti che poi sono la vera forza di qualsiasi iniziativa politica. Due avvertenze: non dimenticare mai che la «rete non fa sconti, tutto ciò che fai ti rimane attaccato addosso» e non "barare". «Io sono io - spiega il segretario del Pdl - twitto e scrivo ciò che ritengo giusto». La platea applaude. Alfano ringrazia i ragazzi che hanno organizzato il convegno. «Politika 2.0» nasce da loro e tocca a loro non disperdere questo patrimonio trasformandolo nella forza del Pdl. Nic. Imb.