«Sulla crisi spetta ai governi completare l'opera della Bce»

MarioDraghi è ottimista: «Vediamo segni chiari e continui di stabilizzazione nella zona euro, anche se sono a livelli deboli di attività» ha continuato il presidente della Banca centrale europea durante un intervento a Parigi, e, per questo, bisogna «approfittare di questa fase di stabilizzazione economica per continuare a progredire». Un chiaro messaggio rivolto agli Stati dell'Ue e alle banche ricordando che i fondi dati dalla Bce a quest'ultime ora sono più accessibili alle famiglie e alle piccole imprese. Poco prima a Bruxelles il premier italiano Mario Monti aveva aperto alla Tobin Tax. L'Italia «sostiene la proposta della Commissione Ue sulla tassazione delle transazioni finanziarie. Il fatto che non esista una tassa globale di questo genere non deve condurci alla paralisi» aveva sottolineato il presidente del Consiglio prima di volare a Roma per l'incontro bilaterale con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Intanto le parole di speranza pronunciate da Draghi alimentano il dibattito politico in Italia con il deputato del Pd Francesco Boccia che invita il governo a recepire l'invito di Draghi: «Chiediamo che la Camera discuta subito la nostra mozione che impegna il governo a stabilire con l'Abi i canali per veicolare i fondi della Bce: questa esigenza è pressante, soprattutto in vista della prossima asta di titoli che la Bce si accinge a fare». E mentre Draghi pensa all'Europa il numero uno della Buba, Jens Weidmann minimizza le voci che lo darebbero in forte contrasto con il presidente della Bce. «Non mi sento isolato dentro la Bce - dice Wiidmann - perché gli argomenti che io e altri abbiamo portato avanti sono stati discussi. Tutto ciò che è stato scritto sulla mia posizione - aggiunge, riferendosi al suo rapporto con Draghi - fa trapelare più problemi di quanti non veda io...». Il mese scorso Weidmann ha scritto a Draghi per esprimergli la sua preoccupazione per le maxi-aste di rifinanziamento decise dalla Bce. Ale. Ber.