Il Pd fa le "primarie fantasma"

Le primarie nel centrosinistra sono un dogma indiscutibile? A giorni alterni. In alcuni casi sono fondamentali, in altri da evitare tassativamente. Come per Taranto. Nel capoluogo jonico, il sindaco uscente di Sel, Ippazio Stefàno, ha deciso di ripresentare la candidatura senza passare dal vaglio della consultazione popolare. Una parte del Pd, riunitasi intorno all'ex assessore comunale Dante Capriulo, non si è allineata al diktat e ha regolarmente convocato domenica scorsa le primarie cittadine, a cui hanno partecipato duemila votanti. Capriulo ha ottenuto il 72% dei consensi e adesso punta a Palazzo di città. La querelle tarantina ha avuto un esito differente da quella di Genova, dove Marta Vincenzi del Pd, nonostante fosse primo cittadino uscente, ha scelto di sottoporsi al vaglio degli umori della sinistra. Nel contesto ligure, il governatore pugliese Nichi Vendola esaltò la funzione delle primarie: «Qui c'è la necessità di vivificare l'esperienza di governo municipale». Ed alla fine risultò trionfatore Marco Doria di Sel. A Taranto, invece, l'amministrazione di Ippazio Stefàno non ha bisogno di nessun innesto "vivificante". Il braccio destro di Nikita, l'assessore regionale Nicola Fratoianni, al Fatto quotidiano, ha spiegato la posizione del partito con un teorema: «Organizziamo le primarie soltanto nelle città guidate dalla destra e per i sindaci che sono al secondo mandato». Ancora più categorico Vendola: «Bisogna continuare l'opera di cambiamento del sindaco Stefàno». Il segretario regionale del Pd, Sergio Blasi, pur cercando di non alimentare polemiche, considera le primarie svolte a Taranto «una strada sbagliata». Per Blasi «non c'è mica una regola che obbliga il centrosinistra alle primarie. Le nostre priorità sono due: isolare il Pdl e provare a vincere le amministrative sbarrando la strada al populismo reazionario della destra e di Giancarlo Cito. Basta masochismi». Resta il raffronto con Genova: «La Vincenzi - afferma Blasi - ha scelto le primarie, Stefàno no, sostenendo di averle già fatte cinque anni fa. Insomma mica a Obama viene chiesto di fare le primarie per ricandidarsi presidente degli Usa...». Il deputato democratico Alberto Losacco, pur in linea con le scelte degli organi territoriali sottolinea che «esiste un malcontento nel centrosinistra e che gli elettori andati a votare nelle primarie a Taranto sono in larga parte nostri elettori. Il partito ha deciso che questa consultazione non era necessaria. I duemila andati ai seggi non rappresentano un terremoto per il Pd, ma un elemento di partecipazione attiva su cui riflettere. Per il primo cittadino jonico non sottoporsi alla consultazione popolare è stato un errore: avrebbe vinto le primarie con tranquillità e sarebbe stato più forte». Infine il dissidente pd Capriulo tira dritto e prepara «un programma alternativo a quello di Stefàno» forte dei consensi alle primarie, consultazioni che in passato lo stesso Nichi Vendola aveva definito «necessità assoluta e un diritto intoccabile del popolo del centrosinistra, un processo di riappropriazione della politica da parte del popolo».