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Di nuovo giù in Borsa la Carnival Corporation, il gruppo statunitense che controlla la Costa Crociere, che risente della notizia dell'esplosione di un incendio a bordo della Costa Allegra a largo delle Seychelles.

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Pocodopo le 10 locali erano in leggero recupero, con un calo dell'1,71% ad una quotazione di 29,46 dollari. Episodi che rischiano di ripercuotersi ancor più negativemente non solo sulla Carnival e sulla controllata Costa ma sull'intero movimento crocieristico. Secondo il presidente della Astoi, l'Associazione che riunisce i maggiori tour operator e aderisce a Confindustria, Roberto Corbella, il mercato crocieristico è andato molto bene fino al 2011. «Valutare ora gli impatti di questi incidenti - spiega - è prematuro. Dopo l'incidente della Costa Concordia non ci sono state cancellazioni significative ma un rallentamento nelle prenotazioni c'è stato per tutte le compagnie, qualcosa in più per la società Costa, e questo era inevitabile. Non è ancora chiaro se le minori prenotazioni siano dovute a quello che è successo o alla crisi economica mondiale o ad entrambi i fattori. È ancora presto per valutare in modo completo gli effetti». Il mercato mondiale delle crociere cresce ininterrottamente da circa 40 anni. Dai circa 700.000 crocieristi del 1970 si è passati ai 4,5 milioni degli anni '90, per arrivare infine a oltre 19 milioni nel 2010. I viaggi su nave - rende noto uno studio sul turismo crocieristico redatto dall'Enit, l'Agenzia italiana del turismo - hanno presentato in questi anni trend positivi e le previsioni, almeno fino all'anno scorso, parlavano di crescita fino al 2015, quando i turisti delle crociere sarebbero dovuti diventare 25 milioni. Il mercato americano delle crociere, in termini di passeggeri, pesa il doppio di quello generato dal mercato europeo, circa 10 milioni contro i 5 dell'Ue: non a caso gli USA restano un punto di riferimento per lo sviluppo delle nuove politiche di settore. Secondo i dati dell'European Cruise Council (ECC), nel 2010 i crocieristi europei sono stati 4,9 milioni, con un incremento del +12% rispetto all'anno precedente. Il dato interessante è che il 75% di loro ha optato per una rotta europea. Sempre secondo ECC, nel 2010 i Paesi europei con il maggior numero di crocieristi sono stati: - Regno Unito 1,6 milioni - Germania 1,2 milioni - Italia 890 mila - Spagna 645 mila. Nel 2010 l'Europa è cresciuta anche come punto di imbarco per le crociere, con 5,2 milioni di passeggeri imbarcati dai porti europei (+7,2%). La stagione crocieristica 2011 ha coinvolto 52 compagnie e 149 navi da crociera ed interessato 67 porti e 12 regioni italiane. Il principale Paese d'imbarco del Mediterraneo è diventato l'Italia dove operano sul mercato tre fra i maggiori player mondiali del settore: Costa Crociere, Msc e Royal Caribbean.

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