Imu sulla Chiesa per abbassare le tasse

Il governo ha presentato in Senato un emendamento al dl liberalizzazioni sull'esenzione dall'imposta Ici/Imu di cui beneficiano gli enti non commerciali, tra cui la Chiesa. Il premier Mario Monti ne ha informato il Consiglio dei Ministri - riferisce una nota di palazzo Chigi - sottolineando la "stretta attinenza" della questione al tema della concorrenza. L'emendamento prevede l'esenzione per gli immobili nei quali si svolge in modo esclusivo un'attività non commerciale, mentre per gli immobili "misti" l'esenzione è limitata alla sola frazione di unità dell'immobile nella quale si svolga l'attività di natura non commerciale. La nota riferisce che il Presidente del Consiglio e Ministro dell'economia e delle finanze, Mario Monti, ha informato il Consiglio dei Ministri di aver presentato al Senato un emendamento al Decreto Legge n° 1 del 2012, "Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività" in merito all'esenzione dall'imposta ICI/IMU di cui beneficiano gli enti non commerciali. In considerazione della "stretta attinenza" ai temi della concorrenza, della competitività e della conformità al diritto comunitario, che sono alla base del DL 1/2012, l'emendamento, presentato direttamente al Parlamento, in sede di conversione di decreto legge già emanato, "intende garantire la massima tempestività nell'attuazione degli auspici della Commissione europea". E dunque l'approvazione dell'emendamento "consentirà alla Commissione europea di esaminare compiutamente la questione per dare soluzione alla procedura di infrazione aperta nell'ottobre 2010". Il 15 febbraio, infatti, il Presidente del Consiglio e Ministro dell'economia e delle finanze Mario Monti aveva già comunicato al Vice Presidente della Commissione europea e Commissario alla concorrenza, Joaquin Almunia, la sua intenzione di presentare al Parlamento un emendamento per chiarire ulteriormente e in modo definitivo la questione. I criteri seguiti prevedono: l'esenzione per gli immobili nei quali si svolge in modo esclusivo un'attività non commerciale; l'abrogazione immediata delle norme che prevedono l'esenzione per immobili dove l'attività non commerciale non sia esclusiva, ma solo prevalente; l'esenzione limitata alla sola frazione di unità nella quale si svolga l'attività di natura non commerciale; l'introduzione di un meccanismo di dichiarazione vincolata a direttive rigorose stabilite dal Ministro dell'economia e delle finanze circa l'individuazione del rapporto proporzionale tra attività commerciali e non commerciali esercitate all'interno di uno stesso immobile. In ogni caso, conclude la nota, "vengono riconosciute e salvaguardate le attività non commerciali realizzate dagli enti sopra citati, tanto più meritevoli di considerazione nell'attuale congiuntura economica che impone misure di consolidamento fiscale".