Crisi più grave per il 44% delle aziende, 20.000 hanno chiuso

Emergeda un rapporto Confcommercio secondo cui le imprese del settore che sono esposte verso la Pubblica amministrazione hanno registrato nel 56,4% dei casi un aumento dei ritardi di pagamento. Il 40% delle imprese è pessimista anche sul primo trimestre 2012. Il 2011 è stato un anno duro: lo conferma anche un'analisi della Coldiretti secondo la quale nel 2011 in Italia hanno chiuso i battenti circa 20mila aziende agricole. Inoltre, c'è un diffuso pessimismo tra le imprese per l'anno in corso colpito dal maltempo e dagli effetti dell'entrata in vigore dell'Imu, dice l'organizzazione agricola. Nel settore primario operano 845mila imprese iscritte al registro delle Camere di Commercio, la cui competitività rischia tuttavia di essere fortemente compromessa dalle difficoltà determinate dagli effetti della manovra che, solo con l'Imu, costerà alle imprese agricole nel 2012 un miliardo di euro in più. «Nel quarto trimestre del 2011 - dice intanto il rapporto della Confcommercio - si assiste a un deciso peggioramento del clima di fiducia e di quasi tutti gli indicatori congiunturali delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi in Italia. In qualche caso siamo tornati indietro ai livelli del quarto trimestre del 2008, quando il nostro Paese fu investito dalla crisi economica». Peggiora significativamente - si legge nel Rapporto - «l'opinione delle imprese del terziario circa l'andamento dell'economia italiana: il 76,2% rispetto al precedente 58,9%. Peggiorano anche le attese a tre mesi: 41,2% contro il precedente 40%». Il clima di fiducia peggiora in prevalenza presso le imprese del commercio e del turismo, presso le microimprese (1-9 addetti) e le piccole imprese (10-49 addetti), e presso le imprese delle regioni del Mezzogiorno. Peggiora nell'ultimo trimestre del 2011 l'andamento dei ricavi delle imprese del terziario, situazione avvertita dal 38,3% delle imprese contro il precedente 31,4%, e peggiorano leggermente anche le previsioni per il primo trimestre 2012 (16% contro il 14,8%). Si deteriora la situazione relativa al ritardo dei pagamenti da parte dei clienti delle imprese del terziario.