Parte la corsa per trovare il successore di Christian

Inqueste ore si discute intensamente, a Berlino, sul nome del successore di Christian Wulff. La cancelliera non può sbagliare di nuovo, e ha promesso un presidente bipartisan stavolta, che sia appoggiato anche dall'opposizione. Nei mesi scorsi, qualcuno, come l'ex vicecancelliere Walter Steinmeier, si era già sfilato, dicendosi indisponibile per l'incarico che lo avrebbe eventualmente portato a Bellevue. Si è più volte malignato, infatti, che la cancelliera spedisca lì quelli che considera gli avversari più temibili, per avere campo libero alle elezioni federali. Così avrebbe fatto, ad esempio, proprio con Wulff, all'epoca uomo in crescita e promettente della Cdu. Comunque lo si voglia interpretare, ieri il totosuccessori ha occupato i media tedeschi prima ancora che il presidente annunciasse le dimissioni. Schauble è ritenuto da tempo all'altezza dell'incarico, ma sarebbe molto rischioso per la cancelliera rinunciare a una figura "insostituibile" come lui nel momento delicato che vive l'Europa in crisi, scrive ad esempio lo Spiegel. Il magazine politico, nella versione on line, ha pubblicato a fine giornata un elenco di sei nomi, che ovviamente include il ministro della Cdu. In lizza ci sono anche il titolare della Difesa Thomas de Maiziere, altro solido elemento del gabinetto giallo-nero. Poi c'é Ursula von der Leyen, ministro del Lavoro, che potrebbe piacere anche all'opposizione. Amici di partito lasciano intendere però che questo pilastro degli esecutivi Merkel - prima era ministro della Famiglia - mirerebbe invece direttamente alla cancelleria. C'è poi il presidente del Bundestag Norbert Lammert, 63 anni, parlamentare Cdu, amato anche dall'opposizione: «Avrebbe più voti lì che fra i nostri», ha scherzato un parlamentare cristiano-democratico. L'ex ministro dell'Ambiente Klaus Toepfer, 73 anni, potrebbe convincere per il suo forte impegno sui temi ambientali. Infine, rispunta il nome di Joachim Gauck, che perse la partita nel 2010, quando fu eletto Wulff. La Merkel potrebbe non preferire questa scelta, che avrebbe il sapore di un riscatto di chi appoggiò l'avversario al suo candidato. Spiegel non cita invece il presidente della Corte costituzionale Andreas Vosskuhle, nome che alcuni media ritengono da tempo nella rosa dei candidati.