Ecco cosa prevede il decreto "svuota-carceri"

Il decreto "svuotacarceri" varato dal Consiglio dei ministri a metà dicembre su cui il governo ha posto alla Camera la questione di fiducia, stabilisce una serie di misure per contrastare il sovraffollamento delle carceri italiane e prevede tra l'altro l'ampliamento della possibilità di detenzione domiciliare. In particolare, il provvedimento, approvato al Senato e che scade il prossimo 20 febbraio, consentirà l'uscita progressiva dal carcere di circa 3.500 detenuti, innalzando fino a 18 mesi la pena residua che è possibile scontare agli arresti domiciliari. Altre misure del testo introducono la possibilità dei domiciliari per gli arrestati in flagranza di reato che siano accusati di alcuni reati minori. Viene poi previsto l'utilizzo delle celle di sicurezza presso le caserme e le questure e si riduce dalle attuali 96 a 48 ore il tempo per la convalida dell'arresto da parte del magistrato. Infine, il decreto destina 57 milioni all'edilizia carceraria.