Nuzzi rilancia: abbiamo fatto il nostro dovere di cronisti

Eforse è una storia che non ha precedenti quella di un vescovo che denuncia vicende che ritiene di corruzione e le mette nero su bianco nei confronti del Santo Padre». Il giorno dopo la puntata de «Gli intoccabili» su La7 e il polverone scatenato sulla vicende riguardante il Vaticano, arriva il commento del giornalista Gianluigi Nuzzi, autore e conduttore della trasmissione. Ha fatto scalpore infatti la vicenda dell'ex segretario del Governatorato mons. Carlo Maria Viganò, che denunciò in una lettera al Papa un sistema di malaffare e costi gonfiati negli appalti in Vaticano. Ma a sollevare ancora di più il polverone è stata la reazione del portavoce della Santa Sede padre Federico Lombardi. «Daremo atto dell'intervento della Santa Sede nella prossima punta de Gli intoccabili - annuncia Nuzzi - e inviteremo padre Lombardi, se riterrà di venire in trasmissione, perchè possa meglio spiegare la sua posizione». La puntata sul caso-Viganò, è quasi passata inosservata al grande pubblico. Anche se in prima serata l'inchiesta sul Vaticano, si è fermata al 3,42% di share media, al di sotto cioè del 4,46% di share media del network in prime time. A seguire la vicenda narrata nel programma, partito a fine novembre, sono stati 926.449 spettatori con 5.269.672 contatti complessivi e picchi del 5,64% di share e di 1.279.946 telespettatori. Intanto c'è chi vede un profondo cambiamento come passaggio necessario per il cammino della Chiesa che secondo alcuni osservatori sta attraversando un periodo di crisi. Il cardinale Walter Kasper «vede il futuro della Chiesa non nel mantenimento delle strutture della Chiesa di popolo ormai anacronistiche ma condivide il parere del grande storico Arnold J.Toynbee, secondo il quale, nelle situazioni particolarmente difficili della storia dell'umanità, ad aver individuato una via d'uscita sono sempre state minoranze qualificate e creative a cui si è poi potuta unire anche la maggioranza». Lo ha affermato il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei cristiani, presentando il volume del cardinale Walter Kasper, suo predecessore alla guida del dicastero vaticano, dal titolo «Chiesa cattolica. Essenza, realtà, missione». Secondo Koch, nell'analisi che il cardinale Kasper fa della crisi della Chiesa, «la figura di Chiesa pienamente radicata nel popolo, che sicuramente ha avuto il suo grande peso nella storia ed ha apportato il suo grande contributo, volge ormai al termine di fronte alla situazione pluralista di oggi e non può essere una figura della Chiesa orientata al futuro nel terzo millennio». C'è davanti alla Chiesa quindi, secondo quanto emerge dal volume del porporato, la strada della minoranza creativa mentre, ha evidenziato ancora Koch, «la Chiesa deve imparare oggi ad abbandonare anche atteggiamenti dati finora per scontati ma che non sono più orientati verso il futuro. Un tale commiato potrà avvenire con successo solo se avremo coraggio e se sapremo collegargli un nuovo inizio». La nuova svolta, ha quindi suggerito Koch sulla base dell'analisi di Kasper, «potrà aver luogo soltanto attraverso un rinnovamento spirituale» della Chiesa.