Il Pdl punta tutto sul presidenzialismo

Il dato più significativo è che il Pdl si rivedrà oggi. A pranzo. Per fare di nuovo il punto della situazione. Il vertice dell'altra sera a palazzo Grazioli è servito per confrontarsi. Un libero sfogatoio ora che il momento delle decisioni si sta avvicinando. E soprattutto cercare di contenere le divisioni e i malumori interni nel sostenere Mario Monti e le sue decisioni. Ieri Angelino Alfano è salito al Quirinale assieme ai capigruppo, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, per fare una ricognizione. E soprattutto per cominciare a parlare di riforme. In serata lo stesso segretario del Pdl racconta su Twitter: «Terminato incontro con Napolitano. Dal Pdl ok alle riforme per uno Stato più moderno. Ridurremo i parlamentari e a sceglierli saranno i cittadini». In realtà, oltre la sintesi tipica dei 140 caratteri del social network, nell'incontro si parla a tutto tondo di riforme. Quelle istituzionali e anche di legge elettorale, tendendo i due piani uniti. Legati dal fatto che a parere degli uomini del Cavaliere è necessaria una svolta presidenzialista e accompagnata da una legge elettore completamente proporzionale, magari prendendo a modello il sistema tedesco (tanto caro a Pier Ferdinando Casini). Nel vertice dell'altra sera infatti erano di fatto emerse due linee tra coloro che preferivano rivedere subito dopo l'architettura dello Stato e coloro invece che spingevano per mettere mano al sistema elettorale soprattutto per cercare di venire incontro alle richieste che arrivano dall'Udc. La posizione che il Pdl ha espresso al Capo dello Stato per ora non prevede preferenze ma solo la volontà, da parte del principale partito presente in Parlamento, di procedere sulla strada delle rifome. Di qualunque tipo siano. Di non lasciare che la bandiera riformista finisca nelle mani di qualcun altro. Dunque, il messaggio per tutti è chiaro: andare avanti. Berlusconi sembra intenzionato a far proseguire la legislatura. E anche davanti a coloro che continuano a insistere per le elezioni (gli ex An e quelli che non vogliono buttare via l'asse con la Lega), il Cavaliere ha fatto chiaramente intendere che lui certamente non intende assumersi la responsabilità di chiudere la legislatura anticipatamente: sarebbe un gesto che i mercati non prenderebbero molto bene. Al contrario, meglio andare avanti e far sentire la propria voce a cominciare dalle liberalizzazioni. Già oggi Alfano presenterà il pacchetto di proposte del partito di via dell'Umiltà mentre nel pomeriggio, per iniziativa del gruppo al Senato, saranno illustrate le iniziative per ridurre il debito. Insomma, Berlusconi vuole che si riprenda l'iniziativa. E la scena politica in vista delle urne che comunque si apriranno nel 2013.