Il presepe del Belpaese

La crisi morde, i consumi natalizi sono crollati, Monti ha lo spread che mangia in salotto, Berlusconi dice di essere in campo. La situazione è all’italiana. La realtà però rimette le cose al loro logico posto. Vediamo il presepe del Belpaese. Mario Monti. Il presidente del Consiglio ha una missione: ridare stabilità alla finanza pubblica, tenere sotto controllo la spesa, mettere la museruola allo spread e rilanciare la crescita. Un programma titanico in uno scenario economico che segna recessione. Il governo non deve fare altro, il resto è pura distrazione. Letale.   Silvio Berlusconi. È l’azionista di riferimento del governo. Sta maturando il ruolo di regista del voto nel 2013, vuole che l’esecutivo tecnico vada avanti, desidera che Bersani risolva - a caro prezzo elettorale - le contraddizioni storiche dei postcomunisti italiani. Silvio è l’assicurazione sulla vita del governo. Pierluigi Bersani. Ha sulle spalle un compito gravoso. Traghettare il Pd verso il riformismo e lasciare in eredità un partito dimagrito nei voti ma più forte nei contenuti. Ce la farà? In tanti scommettono di no. Noi speriamo che il pragmatismo padano di Bersani prevalga sul movimentismo scapigliato dei suoi. Se ci riesce è uno che ha fatto il bene del Paese. Pier Ferdinando Casini. Il centro di tutto. Non ha la maggioranza di nulla, ma ha la possibilità di manovrare ogni cosa del presente e del futuro. Se non si fa la riforma elettorale vince con il centrosinistra, se si fa una nuova legge ne detta le condizioni, se si vota subito sceglie con chi allearsi, se si vota domani ha in mano il pallottoliere e può fare i conti della rendita. Ha fatto la traversata nel deserto senza Berlusconi. E ora può incassare. Se pensa in grande. La realtà. Sta arrivando, a grandi falcate. Domani il Tesoro emette nove miliardi di Bot semestrali e Ctz per due miliardi. Il giorno dopo ci sarà un’altra asta di Btp e Cct per un importo compreso tra i 5 e gli 8,5 miliardi. Poi arriverà il nuovo anno: a febbraio e marzo ci saranno titoli da rinnovare per quasi 100 miliardi di euro. Nel 2012 saranno 300 i miliardi di euro di titoli italiani da mandare all’asta. Benvenuti in Italia.