Washington teme il peggioramento della crisi italiana

Ilpresidente Obama, mai come oggi, ritiene che il suo futuro elettorale sia legato a doppio filo all'andamento dell'economia europea di cui l'Italia è un soggetto strategico. Più che la Grecia, secondo indiscrezioni provenienti da Washington, è il nostro Paese a preoccupare la Casa Bianca. Non è un caso che nel momento più cupo del governo Berlusconi quando era imminente l'incarico a Monti, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si sia sentito telefonicamente con Obama rassicurandolo sull'evoluzione della crisi politica. E non si può nemmeno annoverare tra i riti della diplomazia la telefonata che Obama ha fatto a Monti a ridosso dell'incarico di premier per esprimergli «piena fiducia» e congratularsi per la «competenza» della squadra di governo. E per seguire più da vicino i progressi per uscire dalla crisi, Obama ha spedito segretario al Tesoro Thymoty Geithner a Milano l'8 dicembre scorso per un incontro cordiale con il premier che gli ha illustrato nel dettaglio i piani del governo. Non solo. Alcune indiscrezioni d'oltre Oceano che rimbalzano sui siti di politica americana, dicono che ultimamente a Washington ci sarebbero riunioni mattutine tra i guru dell'economia per disegnare scenari sull'evoluzione della crisi e sulla capacità dell'Italia di reagire. Perchè tanto interesse per il nostro Paese? I timori di Washington riguarderebbero il rischio di un prossimo inevitabile declassamento della Francia e di lì a poco della Spagna. Se la bufera dovesse travolgere anche l'Italia con un ulteriore downgrade allora davvero l'Eurozona sarebbe nei guai. Il peggioramento della crisi economica in Europa avrebbe un impatto inevitabile sugli Stati Uniti che ultimamente stanno faticosamente risalendo la china. I deboli segnali di ripresa verrebbero vanificati.Ecco perché il futuro politico di Obama è legato alle sorti dell'Europa e dell'Italia. A Washington, per questo motivo, sarebbero anche preoccupati della resistenza italiana a chiedere l'intervento del Fondo Monetario internazionale. Monti insiste sulla capacità dell'Italia e dell'Europa di cavarsela da soli. Ma proprio da Washington alcuni esperti fanno notare che le procedure di attivazione di un intervento del Fmi richiedono tempo e quindi non si può arrivare alla piena emergenza per ottenere l'aiuto. L.D.P.