Sì della Camera alle intercettazioni su Saverio Romano

Dopo il sì della Giunta per le autorizzazioni a procedere, anche l'Aula della Camera ha concesso l'uso delle intercettazioni ai magistrati di Palermo nei confronti dell'ex ministro dell'Agricoltura Saverio Romano (Pid), accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e la cui nomina al dicastero nel governo Berlusconi aveva suscitato le perplessità del presidente Napolitano. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto. I voti a favore sono stati 286, 260 i no. Quattro gli astenuti. Le trenta firme necessarie per la richiesta del voto segreto sono state raccolte dal gruppo di Popolo e territorio, guidato da Silvano Moffa. Lo scorso settembre, la Camera aveva respinto una mozione di sfiducia 1 presentata da Pd e Idv contro Romano. IL FATTO Le intercettazioni risalgono al periodo a cavallo fra il 2003 e il 2004, quando l'ex ministro era deputato Udc. Si tratta di 25 conversazioni giudicate "rilevanti" dal gip Piergiorgio Morosini per le indagini che vedono Romano indagato per corruzione aggravata dall'aver agevolato Cosa Nostra. Secondo l'ipotesi d'accusa, Romano avrebbe ricevuto una tangente da Lapis, tributarista condannato 2 in un processo relativo al riciclaggio di parte del "tesoro" dell'ex sindaco di Palermo colluso con la mafia Vito Ciancimino.