L'intesa di Passera su Termini Imerese

Alla fine l'accordo c'è. Anche se, visto che di mezzo c'è il neoministro allo Sviluppo Economico Corrado Passera, verrebbe immediato parlare di intesa. Fatto sta che, a parte i giochi di parole, l'ex numero uno di Banca Intesa è riuscito, dopo una giornata di trattative, a trovare una soluzione condivisa per il futuro dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Superando il primo vero scoglio da quando ha messo piede a via Veneto. La firma definitiva è attesa per giovedì 1 dicembre, ma le condizioni sono già stabilite. A renderle note i sindacati che hanno sospeso il presidio davanti alla fabbrica e, nonostante le lamentele della Fiom per una «mediazione al ribasso» del governo, hanno dato in maniera compatta il via libera al piano che prevede incentivi per 640 dipendenti che andranno in mobilità verso la pensione. Ognuno dovrebbe ricevere mediamente 22.850 euro (460 euro mensili per 4 anni) cui si aggiungerà l'indennità per il mancato preavviso e il premio fedeltà. Sono previsti 4.445 euro il primo anni, 5.921 per gli anni successivi più 650 per la firma della conciliazione. Secondo Bruno Vitali, segretario nazionale della Fim (metalmeccanici Cisl ndr), «si tratta del 70% della richiesta, ovvero di quello che tradizionalmente Fiat ha dato ai lavoratori». L'azienda metterà su piatto complessivamente circa 21,5 milioni. Tutti gli altri lavoratori, 760 circa, saranno assunti da Dr Motor. Alla fine della giornata di incontri Passera ha spiegato in una nota che l'intesa raggiunta «consentirà la conclusione del negoziato con Dr Motor e, successivamente, la stipula dell'accordo tra Fiat, ministero del Lavoro e ministero dello Sviluppo economico per l'accesso alla cassa integrazione straordinaria». E il neoministro incassa a sorpresa anche gli applausi della Cgil che, a differenza delle "sue" tute blu guidate da Maurizio Landini, si mostra soddisfatta. «Un'intesa apprezzabile e positiva - commenta il segretario confederale Vincenzo Scudiere - perché risolve il problema degli incentivi accompagnando alla pensione 600 persone. È stato positivo il lavoro svolto dal ministro Passera e dallo stesso ministero per costruire una soluzione basata sul rispetto degli interessi in campo». «Ora - prosegue - c'è bisogno che l'acquirente confermi tutte le disponibilità annunciate per avviare la produzione e rilanciare lo stabilimento di Termini Imerese». Sulla stessa lunghezza d'onda il suo omologo della Cisl Luigi Sbarra: «Esprimiamo apprezzamento e condivisione per il positivo lavoro di mediazione del neoministro Passera e della sua struttura finalizzato ad un componimento delle diverse posizioni delle parti che, unitamente al senso di responsabilità del sindacato, ha consentito di chiudere un accordo decisivo per l'avvio delle nuove attività industriali e produttive nel sito siciliano». Mentre la Uilm, con il segretario generale Rocco Palombella, critica la Fiom: «Quando sottoscriviamo un'intesa lo fa senza riserve. Dispiace osservare che qualche altra organizzazione appone la firma e poi sembra che sia stata costretta. L'accordo è importante perché sancisce una prospettiva certa per lo stabilimento. Esprimiamo apprezzamento per l'opera di mediazione del ministro Passera e onore al merito alla Fiat per il contributo dato rispetto al problema degli esuberi». Ovviamente soddisfatto l'amministratore delegato dell'advisor Invitalia, Domenico Arcuri, che sottolinea come, grazie alla «collaborazione da parte di tutti», si è raggiunta un'intesa che «diventerà parte di un accordo complessivo». E spiega che, oltre agli incentivi previsti da Fiat, non siano state «escluse altre forme di aiuto da parte della Regione siciliana».