Monti: la priorità è la crescita

Il governo Monti è fatto. Con due ore di ritardo sull'orario fissato (uno slittamento dei tempi che ha scatenato le indiscrezioni), il neopremier ha annunciato la lista dei ministri. Quindici tecnici, come previsto, tutti provenienti dal mondo accademico, il banchiere Corrado Passera e tre donne, ma con la prospettiva, di innesti politici in un secondo tempo. Al Quirinale, sotto i riflettori delle tv di tutto il mondo, Mario Monti non si è limitato a indicare la squadra di governo ma ha lanciato due messaggi: ai mercati innanzitutto insistendo sulla «qualità e la serietà» della sua squadra e alle forze politiche sul fatto che la solidità del suo esecutivo non è messa in discussione dall'assenza di politici, ma anzi è «agevolata» proprio perchè non ci sarà «l'imbarazzo» della loro presenza. Monti ha spiegato che con l'assunzione dell'interim dell'Economia e con l'affidamento ad una sola persona, Passera, del ministero dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, «c'è l'obiettivo di mettere al centro dell'azione di governo le iniziative coordinate per la crescita economica e lo sviluppo». Quindi il messaggio alle forze politiche. L'ex commissario sa che se sarà difficile convincere i mercati non diversamente sarà complicato il percorso in Parlamento. Ringrazia quindi i partiti per la collaborazione durante le consultazioni e il Capo dello Stato per il «sostegno» che gli ha dato. Quanto ai rapporti con la politica, «spero che governando bene potremo dare un contributo al rasserenamento e alla coesione delle forze politiche». Davanti ai veti incrociati che hanno impedito il loro ingresso, fa buon viso a cattivo gioco: «Sono arrivato alla conclusione che la non presenza di politici nel governo lo agevolerà», togliendo un «motivo di imbarazzo». Poi spiega che «la blindatura di un governo dipende dalla sua capacità di agire incisivamente e di spiegare al Parlamento il significato e la portata della sua azione». E aggiunge che «le forze politiche hanno manifestato, uscendo da una fase di dialettica molto vivace, la preferenza di sostenere questo governo senza farne parte con loro esponenti». L'augurio, dice, è che «il mio Governo possa dare un contributo al rasserenamento e alla coesione» sottolineando che «sono arrivati segnali incoraggianti dai partner europei e dal mondo internazionale». Nega che il lungo colloquio con Napolitano sia stato reso necessario dal tentativo di inserire qualche nome all'ultimo minuto, mentre mantiene un riserbo assoluto sulle prime mosse del governo. Il programma sarà reso noto solo oggi con il discorso in Senato. L'ultimo messaggio dal Quirinale lo lancia ai mercati. «Siamo sicuri di ciò che abbiamo fatto e confido che ciò si tradurrà anche, pur in una fase delicata, in un rasserenamento di quella parte della difficoltà dei mercati concernente il nostro Paese». La giornata di Monti quindi è continuata nel pomeriggio con il giuramento della squadra di governo davanti al presidente Napolitano, poi con la prima riunione del Consiglio dei ministri e il passaggio di consegne a Palazzo Chigi con Berlusconi. Oggi la fiducia al Senato e domani alla Camera. Napolitano ha sottolineato che Monti «troverà le soluzioni più idonee per far fronte alla crisi eocnomica». Entrando a Palazzo Chigi Monti ha passato in rassegna il picchetto d'onore ed è salito al Sala del Galeone della sede del governo dove è stato ricevuto dallo stesso Berlusconi e da Letta. Prima il passaggio delle consegne poi il Consiglio dei ministri con la tradizionale consegna della campanella del Consiglio e la nomina del nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà.Il debutto di Monti in Europa come ministro delle Finanze è atteso già per fine mese all'Eurogruppo e all'Ecofin del 29 e 30 novembre a Bruxelles. A coadiuvare l'azione al Tesoro del premier, saranno alcuni viceministri. Si dà per certa la nomina di Vittorio Grilli, attuale direttore generale del ministero, mentre dovrebbe trasferirsi a via Venti Settembre il rettore della Bocconi, Guido Tabellini che nei giorni scorsi era indicato come titolare dell'Economia. L.D.P.