Imprese e sindacati: subito un governo

Con "un appello a tutte le forze politiche a trovare un accordo per il bene del Paese" la leader degli industriali Emma Marcegaglia rilancia la richiesta delle imprese per un governo nazionale di emergenza. Dice no alle elezioni, perché "tre mesi di campagna elettorale porterebbero il Paese alla rovina". E sottolinea che "in un momento difficile come questo Mario Monti può essere la persona giusta". Mentre il mondo delle imprese ed i sindacati si fa ancora sentire con una voce sola (ma senza la Cgil): "Lunedì l'Italia deve avere un nuovo governo di emergenza nazionale, con una guida autorevole e il più ampio consenso in Parlamento", chiedono insieme gli industriali di Confindustria, le banche dell'Abi, le assicurazioni dell'Ania, le pmi di Rete imprese Italia, l'Alleanza delle Cooperative, con Cisl, Uil e Ugl. "Tutte le forze politiche devono dare il proprio contributo. Chi si sottrarrà a questo impegno - avvertono - si assumerà la responsabilità di portare il Paese in una drammatica situazione di non ritorno". Si diverso parere la leader della cgil, Susanna Camusso: "in un Paese normale, in queste condizioni si dovrebbe andare a votare... questo governo deve andare a casa e il Paese deve andare al voto", dice. FIDUCIA IN NAPOLITANO Dal mondo produttivo e sindacale è "piena e totale" la fiducia nel ruolo che sta rivestendo il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Così come convince la figura di Mario Monti per guidare un governo che, ribadisce Emma Marcegaglia, deve deve nascere "con un obiettivo molto chiaro: fare le riforme che l'Europa ci ha chiesto e che fino ad oggi non siamo in grado di fare". Deve "fare quelle riforme che possono ripristinare credibilità e fiducia nel nostro Paese". E deve farlo presto, perché con lo spread Btp-Bund a questi livelli "il Paese non resta in piedi".   STOP A VETI INCROCIATI Non mancano segnali di fiducia: gli imprenditori, dice il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, "credono in loro stessi e credono in maniera eccezionale nel nostro Paese": come emerge da un sondaggio, "più della metà si dice disponibile a comprare i titoli di Stato". È fermo il no alle elezioni. I tempi necessario per andare al voto, spiega Emma Marcegaglia, creerebbero "un vuoto molto pericoloso". Per rispondere alla crisi di fiducia verso l'Italia con le riforme che ci chiede l'Europa, ribadiscono imprese e sindacati, "il tempo è finito". Non si può aspettare oltre per uscire dall'impasse di "veti incrociati dei partiti di governo e non volontà di fare riforme impopolari" che, per la presidente di Confindustria, hanno messo l'Italia "nell'epicentro della crisi", anche se è "un Paese che ha grandi potenzialità".