Napolitano fa pressing su Palazzo Chigi

In punta di penna, il Quirinale lascia intendere che alcune cose non gli sono proprio andate a genio, in questi due giorni di complicazioni politico-finanziarie che hanno fatto traballare il governo. Ragion per cui si ringrazia la delicatezza dell'uno per rimarcare la mancanza di riguardo dell'altro, mentre con le parole ed i fatti si pungola un esecutivo che vorrebbe archiviare l'accaduto con un voto di fiducia, e poi tutto come prima. Napolitano non ha parlato in pubblico neanche oggi, nemmeno quando si è recato per un convegno nella sede di quella Banca d'Italia il cui governatore deve essere mominato quanto prima, vicendo lo sterile gioco di gelosie e veti incrociati che attualmente blocca ogni decisione. Napolitano parla per comunicati. Due, nel corso di questa giornata. Uno la mattina ed il secondo al termine dell'incontro con Gianfranco Fini. Spetta quindi all'esegesi il compito di chiarire quale sia lo stato d'animo del Colle. Punto primo: dalla vigile attenzione di ieri si passa alla preoccupazione. Punto secondo: dalla preoccupazione si passa alla precisazione. Cioe': tocca a Berlusconi sbrogliare la matassa, e lo faccia domani, nelle sedi opportune. "Ho finora sempre preso imparzialmente atto della convinzione espressa dal governo circa la solidita' della maggioranza", esordisce il Presidente della Repubblica, "ma la mancata approvazione, da parte della Camera, del Rendiconto Generale e le acute tensioni in seno al governo e alla coalizione, suscitano interrogativi e preoccupazioni". Ora bisogna vedere "se la maggioranza di governo sia in grado di operare con la costante coesione necessaria per garantire adempimenti imprescindibili come l'insieme delle decisioni di bilancio e soluzioni adeguate per i problemi piu' urgenti del paese". E sia chiaro: "E' ai soggetti che ne sono costituzionalmente responsabili, Presidente del Consiglio e Parlamento che spetta una risposta credibile". Non tirare per la giacchetta, insomma, il Colle, per soluzioni che non gli competono. Come a ribadire il concetto, nel comunicato del pomeriggio il Capo dello Stato esprime "la convinzione che tocchi al presidente del Consiglio indicare alla Camera la soluzione". Inoltre "sulla sostenibilità di tale soluzione sono competenti a pronunciarsi le Camere e i loro Presidenti". Affermazione preceduta da una poco usuale premessa: Napolitano "ringrazia Fini per averlo messo al corrente della situazione". Qualcun altro non lo ha fatto. Il Quirinale è vivamente stupito, per non dire irritato. E Fini, accusato oggi in Aula di non essere più super partes, ringrazia soddisfatto.