Vertice Berlusconi-Bossi Tregua tra il premier e Tremonti

Giorgio Napolitano ribadisce a Giulio Tremonti la necessità di una azione rapida e condivisa per la definizione delle misure sullo sviluppo. Il ministro dell' Economia garantisce al Capo dello Stato il massimo sforzo del governo. Poi va a Palazzo Grazioli dove sigla l'ennesima 'treguà con Silvio Berlusconi proprio in nome dell'obiettivo considerato prioritario dal Colle. Il premier e Tremonti tornano a parlarsi dopo giorni di tensione alle stelle, che ha raggiunto il suo apice con la vicenda Milanese, e raggiungono dunque una intesa che per qualcuno nella maggioranza non sarebbe altro che un'altra "tregua armata" . Ma che in ambienti dell'Esecutivo viene letta come l'inizio di una "maggiore collaborazione" tra l'Economia e Palazzo Chigi che spazza comunque via qualsiasi ipotesi di "Cabina di regia" e di varie formule collegiali, salvo quella che c'è tra presidenza del Consiglio e Via XX settembre. Una versione buonista che fa dire a Berlusconi: "Non c'è stato bisogno di nessuna pace perchè non c'è stata nessuna guerra". Resta il fatto che a Berlusconi e Tremonti sono servite quasi due ore, con momenti anche accesi, per trovare il bandolo della matasse che permettesse di riprendere il ruolino di marcia. L'incontro del ministro con il capo dello Stato sarebbe ruotato intorno a due argomenti chiave: oltre alle misure per lo sviluppo, il capitolo Banca D'Italia. Il titolare del Tesoro si sarebbe trovato di fronte un presidente della Repubblica deciso a fare tutto il pressing necessario affinché il governo metta in cantiere in tempi rapidi tutte le misure necessarie per la crescita come chiesto dalla parti sociali. Stessa determinazione il Capo dello Stato l'avrebbe avuta nell'affrontare la questione del nuovo governatore di via Nazionale. La proposta ufficiale spetta a palazzo Chigi, fa osservare il Colle che attende di pronunciarsi solo quando ci sarà formalmente un candidato. Nuovo governatore di via Nazionale, in pole Saccomanni il "numero due" a palazzo Koch, una candidatura gradita allo stesso Quirinale così come al board di Bankitalia. Difficile dunque per il ministro del Tesoro provare a fare pressing per altre soluzioni come ad esempio riproporre la nomina di Vittorio Grilli, attuale direttore generale di via XX Settembre. Nessuna obiezione arriverebbe poi da Berlusconi. Il Cavaliere, sarebbe il ragionamento che fanno i fedelissimi, non ha intenzione di aprire un ennesimo braccio di ferro con il Colle. Un'intenzione che il premier, si ragiona in ambienti della maggioranza, avrebbe messo in chiaro al titolare dell'Economia nella riunione a palazzo Grazioli. Crisi e svilupo al centro delle due ore di colloquio. Berlusconi, raccontano, con tono altrettanto deciso avrebbe invitato il ministro ad una maggiore collegialità, metodo chiesto non solo dai ministri ma dalla maggioranza del Pdl. Alla fine, complice anche la mediazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, l'accordo si sarebbe raggiunto con la prosecuzione dei tavoli per mettere appunto le misure per lo sviluppo al ministero dell'Economia ma, le riunioni verranno allargate allo stesso Letta, che domani sarà presente all'incontro con le parti sociali, e al premier che si recherà a via XX Settembre per discutere delle dimissioni del patrimonio dello Stato. La fotografia che ne viene fuori, sentendo ministri e dirigenti pidiellini, è quello di un Tremonti ridimensionato nel suo ruolo. E vero che sarà lui a gestire la messa a punto dei provvedimenti, è il ragionamento che si fa nella maggioranza, ma dovrà informare costantemente il capo del governo. Difficilmente però che i provvedimenti sulla crescita vedranno la luce in questa settimana. Al momento non è stato convocato nessun Consiglio dei ministri così come non si è tenuto la riunione del pre-consiglio. Inoltre, resta sempre in piedi l'ipotesi che una volta completato il pacchetto di misure Berlusconi vada in tv a spiegarle. Nell'incontro anche il capitolo pensioni. Il ministro dell'Economia ne avrebbe parlato ieri con Bossi che, ancora una volta, si sarebbe detto contrario a modifiche. Non è escluso che l'argomento venga toccato anche nell'incontro serale tra il premier, il Senatur e lo stesso Tremonti. "Oggi governare l'Italia in mezzo alla crisi mondiale è difficile" scrive Silvio Berlusconi in un messaggio a don Pierino Gelmini. "Mentre ci sono molti ambienti, giudiziari, politici e giornalistici - scrive - che lavorano per distruggere, calunniare, sabotare invece che per costruire nel comune interesse della nostra Italia". La struttura ha celebrato il 32/o anniversario dell'apertura della casa madre di Molino Silla con la tradizionale assegnazione del premio Madonna del Sorriso al presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti. Il messaggio di Berlusconi è stato reso noto dalla stessa Comunità. "Caro don Pierino - scrive il presidente del Consiglio - purtroppo quest'anno non posso essere ad Amelia a festeggiare con te e i tuoi ragazzi l'anniversario dell'apertura della vostra Casa e il premio Madonna del Sorriso del quale avete voluto farmi l'onore di insignirmi in passato". Dopo avere ricordato le difficoltà della fase politica attuale, Berlusconi sottolinea: "voi siete molto diversi da tutto questo". "Siete l'esempio - aggiunge - di come si possa lavorare per il bene, anche in mezzo alle difficoltà e qualche volta alle persecuzioni, di come l'impegno costante, unito alla fede in Dio, possa fare veri e propri miracoli. E tutto questo attraverso una responsabilizzazione che ha reso gli ospiti della comunità davvero protagonisti di un lavoro comune. Ecco, è proprio questo richiamo allo spirito di responsabilità individuale, al grande valore e alle infinite potenzialità di ogni persona, che considero fondamentale, e che mi fa sentire molto vicino a voi per cultura e convinzioni profonde. Una vicinanza - conclude Berlusconi - che resterà intatta anche per il futuro".