Pressing di Geithner: evitare default a cascata

Dunque,per allontanare quello che il segretario al tesoro Usa definisce «il rischio di una catastrofe». Timothy Geithner suona l'allarme Eurolandia davanti ai membri dell'International Monetary and Financial Committee (Imfc), il braccio operativo del Fondo Monetario Internazionale. A preoccupare è soprattutto la Grecia, con le voci di un possibile default che si alimentano di ora in ora. Con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, che ribadisce come una uscita della Grecia dall'eurozona o una ristrutturazione del suo debito provocherebbero un effetto domino, «alzando enormemente la pressione su altri Paesi». Il comunicato finale dell'Imfc pone comunque l'accento sul fatto che «i Paesi dell'euro sono impegnati a fare il necessario». L'economia è in «una fase pericolosa» e «bisogna agire insieme per riportare fiducia» ma certo «siamo incoraggiati dalla determinazione dei Paesi dell'area euro a fare il necessario per risolvere la crisi». Fra i Paesi da settimane bersaglio dei mercati c'è anche l'Italia. Tutti sono preoccupati per quello che potrebbe succedere se capitolasse il nostro Paese. Per questo il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, torna ad invitare con forza Roma ad attuare velocemente le misure prese, pena una ulteriore perdita di fiducia sui mercati. Geithner ribadisce tutta la preoccupazione Usa: la crisi del debito e le tensioni sulle banche del Vecchio Continente sono «il rischio più serio che l'economia mondiale si trova ad affrontare», ammonisce, sottolineando come sia «necessario agire e decidere ora come gestire una volta per tutte i problemi dell'area euro, perchè decisioni come queste non possono attendere che la crisi peggiori». Il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, cerca di rassicurare: «Il risanamento dei conti pubblici è la priorità per l'Europa, ma l'ampiezza degli aggiustamenti varia fra Paesi», spiega, sottolineando come «la crisi del debito ha di recente contagiato l'Italia e la Spagna», che però «sono sulla strada per ridurre il debito e attuare riforme che rafforzino la crescita. I movimenti sui mercati - ricorda Rehn - hanno anche spinto Italia e Spagna ad aumentare i loro sforzi e ad attuare nuove misure».