La crisi di fiducia affossa Piazza Affari

Ancheieri è stata una giornata da dimenticare per Piazza Affari. A dubitare della capacità del governo di varare una manovra in grado di centrare gli obiettivi di rientro del deficit, ormai non è più solo Bruxelles, non è più solo la «virtuosa» Germania. Ieri ci si è messa pure Madrid che, ponendo sullo stesso piano Italia e Grecia, ha accusato entrambi di non rispettare gli impegni presi a livello europeo. Non sono una novità gli attacchi francesi con il presidente Sarkozy che non perde occasione per porre la Francia tra i Paesi virtuosi. «Stiamo resistendo meglio dell'Italia alla gigantesca crisi della finanza e dei mercati» ha ribadito ieri Sarkozy. Insomma la diffidenza verso l'Italia sta contagiando le varie cancellerie europee e le conseguenze sulla Borsa e sul debito sovrano si fanno sentire. Così mentre le Borse europee hanno arginato le perdite nell'ultima ora di contrattazione, confortate dal dato americano Ism ai servizi, che ad agosto è salito per la prima volta dallo scorso maggio di 0,6 punti, Piazza Affari ha continuato a scendere arrivando a perdere oltre il 3% per poi chiudere a -1,98%. L'annuncio di nuove misure non ha portato alcun sollievo, la sfiducia ormai domina tra gli operatori. Il segnale è l'andamento dello spread tra Btp e Bund tedeschi che ha toccato il record di 382 punti e solo a fine giornata è sceso a quota 370. La Bce è dovuta intervenire di nuovo con acquisti massicci di titoli di debito sovrano per calmare il mercato ma con scarsi risultati. Gli investitori hanno di nuovo venduto a piene mani le azioni delle banche che sono i custodi di una bella fetta dei titoli di stato italiani: Mps ha ceduto il 4,3%, Banco popolare il 2,6%,Bpm il 3,7%, Intesa sanpaolo il 3,1%, Unicredit il 4,45% e Ubi il 2,6%. Colpiti anche i titoli della scuderia Fiat a causa di Moody's che ha rivisto da positive a stabili le previsioni sul comparto auto. Exor e Fiat Industrial hanno segnato i maggiori ribassi concludendo rispettivamente in calo del 6,52 e del 5,4%. Male anche Fiat Spa (-3,87%). Sugli altri mercati il segno negativo è stato contenuto: Francoforte ha perso l'1%, Parigi l'1,13%, Madrid l'1,61%. Positiva invece Londra che ha guadagnato l'1,06%. Intanto si allarga in Germania il partito degli euroscettici. Dopo le cause avviate da un gruppo di accademici contro la partecipazione della Germania ai salvataggi dei Paesi dell'eurozona, sarà la Corte costituzionale, stamane, a dire se il governo Merkel ha agito o meno nel pieno della legalità. Il ministro delle Finanze tedesco Schaeuble non ha dubbi: «Dobbiamo difendere la nostra moneta, nell'interesse di tutti», ha detto alla prima giornata del dibattito al Bundestag sul bilancio 2012. La riforma del Fondo salva-Stati è necessaria, ha aggiunto, perché a causa della crisi i Paesi più in difficoltà hanno bisogno di tempo «prima di potersi rifinanziare sui mercati a condizioni accettabili». Un altro segnale che la crisi si sta aggravando viene dall'aumento dei depositi overnight fatti dagli istituti di credito presso la Banca centrale europea. Sono balzati lunedì a 166,848 miliardi, massimo del 2011. Le banche, in preda a una crisi di fiducia, piuttosto che prestarsi soldi fra loro a tassi di mercati, preferiscono depositare la liquidità a un giorno presso la Bce ricevendo un tasso di appena lo 0,75%.