Taglino le loro pensioni «Aderisco in pieno e non solo per eliminare le Province ma anche le pensioni e tutti i privilegi degli ex.

Iparlamentari devono cumulare i contributi come tutti ed avere un massimo che non si può oltrepassare. Una sola legislatura non deve dare loro il diritto ad una pensione di quasi 3.000 euro come l'onorevole Ilona Stallere (Cicciolina)» Anna Beneggi Contro la casta «È giusto voler risparmiare e quindi mi associo a tutti quelli che chiedono che vengano aboliti i vergognosi privilegi della casta che non sono giustificabili per nessun motivo. Suggerisco al Governo di introdurre un radicale cambiamento che riguarda le pensioni minime soprattutto perché una Nazione che fa parte dei cosiddetti "grandi della terra" dovrebbe vergognarsi che esistano delle pensioni così basse che non permettono assolutamente di sopravvivere» Margrit Huerlimann Riforme subito «Aderisco con entusiasmo all'iniziativa, ma spero proprio che rappresenti solo l'inizio. Le promesse riforme, quella del fisco, della struttura istituzionale (con contestuale riduzione degli"onorevoli" e delle relative retribuzioni e pensioni) e della giustizia devono essere attuate al più presto. C'è così tanto da fare e così poco tempo ....Sono molto deluso dal comportamento del Centrodestra per non averle già avviate nel suo primo anno di governo. Che la colpa ricada sul Fli o su altre cause non ha senso ora denunciarlo» Paolo Rapex Bastano i Comuni «Cosa sono le Province se non uno spreco di denaro pubblico? Abolitele e accorpate anche i Comuni inferiori ai 5000 abitanti» Antonio In Sardagna sono otto «Aderisco all'iniziativa nella speranza che anche se non a breve si possa arrivare a eliminare questi centri di potere e di voti come le otto Province sarde istituite soltanto per accontentare la fame dei politici di tutti i colori» Antonio Cossu Abolire una Camera «Sono favorevole all'abolizione delle Province e di tutti gli enti inutili. Penso che sarebbe anche opportuno ridurre il numero dei parlamentari con l'abolizione di uno dei due rami del Parlamento. Solo così si potrebbe ottenere un vero risparmio del costo della Politica ed un ritorno positivo per la collettività» Giuseppe Fioriello È nel programma del Pdl «Ma non si era deciso da diversi anni l'abolizione di questi enti mangiasoldi? E non era il Popolo delle Libertà uno o forse il principale sostenitore di quest'idea?» Lucio Rossano e Vera Pasolini Solo i partiti le vogliono «Aderisco alla campagna per convocare il referendum per l'abolizione di questo inutile ente quale la Provincia. Che scandalo comunque che tutte le forze politiche le abbiano salvate la scorsa settimana votando contro l'abolizione, specialmente chi come il Pdl ne aveva fatto un cavallo di battaglia nello scorso programma elettorale nel 2008» Fabrizio Santarelli Dichiarazione di voto «Naturalmente con la massima attenzione per l'occupazione ma con la massima fermezza cominciamo ad alleggerire questo stato pachiderma e sanguisuga. Non se ne può più: questa è una dichiarazione di voto» Bruno Leoni Via i consorzi fiumi e fossi «Via le Province, e con loro le circoscrizioni, le Ato, i consorzi fiumi e fossi, e tutto quello che serve per ricollocare i trombati della politica» Roberto Pardini Un socio costoso «Purtroppo come molti italiani ho un socio che si chiama stato italiano che mi costa solo e che non mi da assolutamente nulla, perché i nostri soldi vengono utilizzati per pagare i privilegi e gli stipendi folli della casta. Io proporrei da subito: la riduzione degli stipendi e il numero dei parlamentari, l'abolizione delle Province e di tutti gli enti inutili e le comunità montane che non servono ad altro che ad assicurare le poltrone agli amici dei politici di turno» Edmondo Amati Dividere per tre «Via le Province e dividete per tre il numero di deputati e senatori» Domenico Trizio Le auto blu di Mirabello «In questo momento è veramente necessario tagliare il più possibile le spese inutili! L'altra sera sono andato a Mirabello alla festa del Pdl e mentre cercavo un posto dove parcheggiare ho incrociato quattro auto blu in fila indiana ad un metro una dall'altra che si muovevano in senso opposto al mio! Cribbio ho pensato, cos'è ? Un treno ! Ecco per dire che questa manovra dovrebbe colpire anche queste esagerazioni altrimenti si può perdere il senso della faccenda in questione» Silvio Gallerani Numeri "onorevoli" «Vorrei che ci fossero solo 75 senatori e 150 deputati e che le loro pensioni fossero proporzionali ai versamenti effettuati» Bernardino Cifani Solo burocrazia «La nostra non è una “Democrazia” bensì una “Pletoracrazia”: Regioni, Provincie, Comuni spesso si sovrappongono nello svolgimento delle loro attività di governo. Se poi a queste Istituzioni aggiungiamo le “Comunità montane” e le “Società di servizi” il caos è completo, la burocrazia è insostenibile e il bilancio pubblico anche. Non vogliamo eliminare le Province? Allora eliminiamo le Regioni e insieme ad esse eliminiamo tanti Enti inutili. Non si può, perché non è giusto licenziare gli addetti ai lavori? Ebbene i lavoratori degli Enti dismessi si dirottino alle Agenzie delle Entrate e alla Guardia di Finanza così possiamo combattere più efficacemente l'evasione fiscale e l'economia illegale Antonio Cusano Via anche il Cnel «Forza in questa e in altre battaglie per l'eliminazione di enti inutili quali le comunità montane, consorzi di bonifica, ATER, accorpamento comuni inferiori a 5.000 abitanti e dulcis in fundo il Cnel» Giovanni Battista Baggi Chi sbaglia paghi «Sono di Taranto e sono d'accordo ad eliminare le Province e non solo. Essendo il comune della mia città andato in dissesto, mi chiedo perché nessuno dei responsabili sia stato punito. Comunque si avverte nell'aria, la gente è stanca, di questo modo sprecone e corrotto di amministrare i nostri soldi» Giuseppe d'Auria E i lavoratori? «Via le Province, ok. Sono d'accordo. Ma tutte quelle persone che dalle Province traggono il loro sostentamento dove pensate di metterle? Volete licenziarle e lasciarle bellamente a casa? Io penso che, prima di smantellare le province sia necessario diminuire gli stipendi agli statali e poi introdurre la regola secondo cui, nello stato, non deve lavorare più di una persona per ogni nucleo familiare» Roberto Felisati