Fulmini sul meteo del Tg1 "Invita ad andare al mare"

E ti pareva che non era tutta colpa del Tg1. Se, alla fine dei giochi, non si raggiungerà il quorum, i principali responsabili saranno il direttore Augusto Minzolini e compagni. Perché? Chiedetelo al senatore del Pd Achille Passoni. «Il Tg1 tenta di influenzare i cittadini in vista del voto referendario? - si domanda ironico - Dopo la confusione sulle date della consultazione registrata nelle edizioni dei giorni scorsi, oggi (ieri, ndr) l'annunciatrice delle previsioni meteo del Tg delle 13.30 ha invitato i telespettatori, in vista della soleggiata giornata di domani (oggi, ndr), a fare una "bella gita"». Il rappresentante Democratico sa di muoversi su un campo minato e si concede alcune precisazioni: «Nulla da ridire sulla qualità del tempo di domani (oggi, ndr), che non dipende certo dal telegiornale pubblico puntualizza - ma sarebbe forse meglio - conclude - evitare di consigliare agli italiani di "andare al mare", o se non altro di farlo dopo avere esercitato il proprio diritto al voto». Come dire, non è il classico «piove, governo ladro», ma poco ci manca. E dire che l'espressione «andate al mare» piuttosto che a votare fu coniata - come rivela Bobo Braxi - non da Minzolini o dal Cavaliere, ma da Giuliano Amato nel 1991, quando l'Italia fu chiamata a esprimersi sul quesito che proponeva di ridurre da tre a uno i voti di preferenza per le elezioni della Camera dei deputati. Amato era allora stretto collaboratore del presidente del Consiglio Bettino Craxi che, nonostante l'appello fatto proprio, non riuscì a frenare la corsa alle urne dove si registrò la vittoria dei «sì» (95,6% contro il 4,4% dei no) con un quorum pari al 62,6 per cento. C'è di più. Un'altra "scienza" - oltre la metereologia - si mette contro il povero Passoni: «Da un punto di vista strettamente psicologico il cattivo tempo, soprattutto in persone particolarmente vulnerabili, genera un lieve riflesso meteoropatico e depressivo, che potrebbe diminuire la loro volontà di recarsi alle urne». Parola di Massimo Di Giannantonio, psichiatra dell'università "G. D'Annunzio" di Chieti. «Il cattivo tempo - spiega l'esperto - soprattutto in alcune persone si traduce in una mancanza di motivazione, di energia. E quindi fa scemare anche la volontà di andare a votare». Naturalmente - e qui i referendari possono tirare un sospiro di sollievo - per alcuni le nuvole potrebbero invece sortire l'effetto contrario. «La progettazione negativa del weekend per il cattivo tempo - conclude Di Giannantonio - potrebbe portare altri, invece, a considerare in maniera favorevole l'opzione di non sprecare il fine settimana, mantenendolo utile e andando a votare». Chissà come andrà a finire. Anche perché meteorologi e meteorine di tutto il mondo, chiamati in causa per questa due giorni elettorale, non vogliono sbilanciarsi più di tanto. «Clima incerto», dicono. Nella giornata di oggi «potrebbero» verificarsi piogge e temporali in Liguria, sulle aree alpine delle altre regioni e anche sulla dorsale appenninica, specie nelle ore calde della giornata. I rovesci «dovrebbero» interessare anche Basilicata, Calabria e Puglia centro-meridionale. Simile il quadro per domani, quando le piogge «potrebbero» continuare a cadere sui settori alpini delle regioni del nord e sull'Appennino occidentale e qualche rovescio temporalesco «dovrebbe» colpire anche la Sardegna e gli appennini centro settentrionali, con piogge moderate in Campania e Basilicata. In ogni caso, che siate al mare o che le nuvole abbiano provocato in voi un «riflesso metereopatico» che vi impigrisce un po', i seggi rimarranno aperti oggi (8-22) e domani (7-15). Passoni non ha nulla da rimproverarci. Na. Pie.