Decreto sviluppo al traguardo. Sistema fiscale più leggero

Ganasce fiscali, espropriazioni più leggere, spiagge. Oggi entra nel vivo l'esame del decreto sviluppo che contiene un corposo pacchetto di misure tanto da sembrare quasi una Finanziaria. Tra le molte norme vi è anche un alleggerimento del sistema fiscale per indurre i contribuenti a pagare. Altre novità dovrebbero riguardare il diritto di superficie delle spiagge per il quale è previsto una modifica per non incorrere negli strali dell'Europa. La norma ha scatenato una raffica di polemiche al punto che il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ne ha preso le distanze («non me ne frega un tubo») lamentando il fatto che non sia stata considerata la portata innovativa dell'intero decreto. Oggi scade il termine per presentare gli emendamenti e quindi si preannuncia una valanga di richieste di modifiche anche se, l'imminente arrivo in Parlamento della delega per la riforma fiscale e della manovra da 40 miliardi valida per i prossimi tre anni (dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri il 16 giugno per essere poi presentata all'Ecofin del 20) ha fatto abbassare l'attenzione nei confronti del decreto. I tempi per la conversione sono comunque stretti: il 13 giugno il provvedimento è atteso in aula e per l'approvazione definitiva c'è tempo fino al 13 luglio. Non è escluso il ricorso alla fiducia. Per quanto riguarda le ganasce fiscali ma anche le iscrizioni di ipoteca le indicazioni tecniche (e politiche) sono già arrivate da una soluzione bipartisan approvata nelle commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio dove è all'esame il documento. Il governo - scrivono i deputati - dovrà rivedere le norme sulla riscossione degli importi «non significativi», cioè inferiori a 2.000 euro, in modo tale che l'agente della riscossione sia «tenuto semplicemente ad inviare al debitore solleciti di pagamento» evitando appunto le «ganasce fiscali». Nel documento, a prima firma di Maurizio Bernardo (Pdl), è stato anche proposto di togliere a Equitalia la riscossione delle multe, per riportarle ai Comuni. Equitalia si dovrebbe concentrare sulla riscossione dei crediti di natura tributaria e contributiva. Tra gli «elementi di maggiore flessibilità», è stato richiesto «un intervento normativo» per «rendere strutturale la possibilità di concedere al debitore un nuovo piano di rateazione, in caso di mancato pagamento di una o più rate, determinato da un comprovato peggioramento della situazione di difficoltà economica del debitore stesso». Tremonti giorni fa ha detto che «ci deve essere un limite alle ganasce fiscali perchè c'è un eccesso di applicazione». Maggioranza e opposizione chiedono poi all'esecutivo di «rivedere il meccanismo di espropriazione sugli immobili, elevando a 20.000 euro l'importo sotto il quale non è possibile iscrivere ipoteca ovvero procedere ad espropriazione». Inoltre se il debitore è proprietario di un solo immobile nel quale abita, l'iscrizione ipotecaria dovrà essere «preceduta dalla notifica di una comunicazione preventiva che assegni al debitore stesso un termine di trenta giorni per effettuare il pagamento, prima che si proceda all'iscrizione del gravame». E ancora, nel calcolo delle sanzioni andranno evitate «forme di anatocismo», cioè gli interessi calcolati sugli interessi. Si allungherebbe infine la moratoria (fino a 180 giorni) per l'espropriazione forzata nel caso in cui il contribuente presenti richiesta di sospensiva. È certa anche la revisione della possibilità per le banche, il cosiddetto «ius variandi», di modificare cioè unilateralmente le condizioni contrattuali con le imprese (escluse le «micro»).