«Bocciare la privatizzazione porterà il caos»

Loha sottolineato ieri l'amministratore delegato del gruppo Marco Staderini, a margine del dibattito sul tema organizzato da «Aspettando Roma Incontra». «Correre dietro a questa sfrenata voglia di demagogia è difficilissimo – ha detto – la situazione risente sempre della campagna elettorale in corso. Si strumentalizza sempre il tema dell'acqua indifferentemente da destra e da sinistra». Staderini ha denunciato infatti che «tutti quelli che all'unanimità hanno votato la legge adesso si dividono su un tema che è rimasto lo stesso». Se vincerà il si sarà «un caos inenarrabile», ha aggiunto l'amministratore delegato del gruppo Acea. «Chi investe non deve guadagnare – osserva Staderini, parlando di quanto chiede il secondo quesito del referendum sull'acqua – quindi chi dovrà fare investimenti non andrà a chiedere supporti alle banche perché chiedono interessi che la tariffa non ripagherebbe». In questo modo, conclude l'ad di Acea, «si bloccheranno gli investimenti e sarà un caos inenarrabile». Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, invita invece «tutti i cittadini», anche quelli di destra, ad andare a votare. Il voto, avverte, non sarà «un giudizio universale sul governo». «Se dovessero vincere i sì - assicura - non chiederemo un voto di fiducia su Berlusconi perchè i temi sul tappeto e cioè l'acqua, il nucleare e la legalità, interessano tutti. E se si vincerà, sarà una vittoria di tutti coloro che sono andati a votare». Usa toni piuttosto concilianti Antonio Di Pietro, in una conferenza stampa convocata al termine dell'esecutivo del partito, ma è chiaro che spera in una seconda vittoria. Dopo quella delle amministrative, fa capire di confidare molto sul raggiungimento del quorum per il referendum. Per quanto riguarda il ruolo giocato dall'Idv in questa partita, il leader non nega che «se non ci fosse stato il nostro spirito propulsore, almeno due di questi quesiti non ci sarebbero». Ma le manifestazioni di chiusura della campagna referendaria, sottolinea, non dovranno trasformarsi in feste di partito.