Scajola: via nome e simbolo, ma Cicchitto frena

Claudio Scajola e Fabrizio Cicchitto. Il primo è stato ministro dello Sviluppo economico e ora, con una sessantina di parlamentari al seguito, si fa sentire. Il secondo, capogruppo alla Camera del Pdl, frena. Chiede "rinnovamento" ma avverte di non "smontare" il partito. E' stato Scajola a lanciare il sasso nello stagno: "Basta con il Pdl, buttiamo via questo nome e questo simbolo! Dopo la sberla che abbiamo preso inventiamoci qualcosa di nuovo, costruiamo un percorso di lungo respiro". Una presa di posizione netta che apre anche all'Udc: bisogna "lavorare al vero partito dei moderati, una casa che riunisca tutti quelli che in questi anni si sono allontanati e che punti all’unità con chi oggi siede sui nostri stessi banchi al Parlamento europeo". Ma Cicchitto non ci sta. "L’unico modo per far sì che la sconfitta alle amministrative di oggi si possa tramutare in una vittoria alle prossime elezioni politiche è per un verso rinnovare un rapporto di piena solidarietà a Berlusconi e per altro verso dimostrare capacità di innovazione e di iniziativa".