Berlusconi in tv Multe dell'Agcom

Quasi 260 mila euro di multa al Tg1 e al Tg4 "perchè recidivi" e una sanzione di 100 mila euro a Tg2, Tg5 e Studio Aperto. Queste le multe decise oggi da Agcom per le testate televisive che hanno trasmesso, venerdì scorso, interviste al presidente del Consiglio in prime time.Nella riunione di oggi, La Commissione servizi e prodotti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), allertata dai numerosi esposti presentati contro le apparizioni del premier su tutti i Tg di Rai e Mediaset, ha ritenuto che le interviste a Silvio Berlusconi, tutte contenenti opinioni e valutazioni politiche sui temi della campagna elettorale e omologhe per modalità di esposizione mediatica, abbiano determinato una violazione dei regolamenti elettorali emanati dalla Commissione parlamentare di Vigilanza e dall'Agcom. La Commissione ha pertanto deliberato, a maggioranza, di comminare a TG1 e TG4 la sanzione nella misura massima prevista dalla legge (258.230 euro), in quanto recidivi, e sanzioni di 100 mila euro ciascuno a TG2, TG5 e Studio Aperto. L'Autorità, in una nota ufficiale emessa al termine della riunione di oggi, ribadisce che vige il dovere di equilibrio e completezza di informazione fino alla conclusione della campagna elettorale con i ballottaggi in corso. L'Autorità ha infine chiarito che il divieto di diffusione di sondaggi sulle intenzioni di voto rimane in vigore su tutto il territorio nazionale fino allo svolgimento del secondo turno delle elezioni amministrative. CDA RAI La sanzione comminata dall'Agcom al Tg1 e al Tg2 dopo l'intervista di Silvio Berlusconi di venerdì scorso figura all'ordine del giorno del cda Rai di mercoledì. A quanto si apprende da fonti consiliari, l'odg (nel quale non ci sono nomine) è stato integrato con il punto "Elezioni amministrative 2011 e provvedimenti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni". I DIRETTORI DEI TG: AGCOM LIMITA LIBERTA' "Una grave lesione della libertà di stampa, un'intimidazione politica, un provvedimento surreale". Rispondono quasi all'unisono i direttori delle testate sanzionate dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per le interviste di venerdì scorso al premier Silvio Berlusconi. Tutti si dicono allibiti dalla decisione presa dall'Agcom, che ha ravvisato una violazione dei regolamenti di Commissione di Vigilanza e Agcom, definendo "omologhe per modalità di esposizione mediatica" le interviste. Multe massime (258.230 euro), perchè recidivi, a Tg1 e Tg4. "Sono esterrefatto - commenta il direttore del Tg1, Augusto Minzolini -. Secondo l'Autorità, il capo del governo non doveva essere intervistato. Quindi il criterio giornalistico è stato messo da parte e ne è stato introdotto un altro dai contorni confusi che non è neppure quello della par condicio, visto che l'equilibrio in Tv era assicurato dalla natura e dai tempi delle presenze dei politici dell'opposizione nelle edizioni del Tg sia dei giorni precedenti che di quelli successivi". Per il direttore del Tg4, Emilio Fede, si tratta di "un'offesa gravissima all'autonomia dei giornalisti e dei direttori, di cui risponderanno davanti all'opinione pubblica". "Il fatto che vengano colpiti innanzi tutto Tg1 e Tg4 è una scelta politica - prosegue Fede -, visto che, guarda caso, si tratta dei tg accusati di essere più vicini al governo e a Berlusconi. Ma al Tg4 abbiamo dato spazio a tutti in ugual misura, tranne proprio a Berlusconi al quale ho dato meno spazio che altri altri". Sanzioni di 100 mila euro ciascuno a Tg2, Tg5 e Studio Aperto. "Quel che è accaduto è di una gravità inaudita - afferma il direttore del Tg5 Clemente Mimun - Si manifesta come una pesante intimidazione, che naturalmente verrà ignorata dagli organi di rappresentanza dei giornalisti italiani. Il Tg5 aveva chiesto autonomamente l'intervista al premier l'ha realizzata non appena Silvio Berlusconi ha dato il suo assenso". "Noi siamo equilibrati, non dobbiamo riequilibrare niente - si difende il direttore di Studio Aperto, Giovanni Toti -. Abbiamo fatto interviste a tutti, ed anche a Bersani abbiamo chiesto di intervenire, aspettiamo di sapere quando intende farlo. Non avevamo sentito il premier perchè lui aveva deciso di non parlare e poi gli abbiamo fatto un'intervista giornalistica in piena regola, ha risposto alle nostre domande. Per questo dobbiamo essere sanzionati?".