Altro che Roma ladrona. Tangenti alla Lega

Chedire allora della tangente da 22mila euro intascata per ammorbidire i controlli per la realizzazione di un centro commerciale che ha portato in carcere l'assessore del Comune di Castel Mella, Mauro Galeazzi, (48 anni) e il capoufficio tecnico dello stesso Comune e assessore a Rodengo Saiano Marco Rigosa, 45 anni, entrambi leghisti? I reati contestati sono per tutti di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, e per Galeazzi, anche di peculato. I due assessori del Carroccio, a dire il vero, sono stati subito sospesi dal movimento. «Abbiamo piena fiducia nella magistratura - ha dichiarato il segretario provinciale di Brescia della Lega Nord, Stefano Borghesi - e ci auguriamo che la vicenda possa essere chiarita nel più breve tempo possibile». «Nella Lega reati di questo genere non sono ipotizzabili. È automatico che chi viene accusato di corruzione deve prima di tutto togliere dall'imbarazzo il movimento e poi, se ha sbagliato, deve pagare», gli ha fatto eco Davide Boni, presidente del Consiglio regionale della Lombardia. Galeazzi ha fatto sapere attraverso il suo legale di essere «estraneo a ogni accusa». Ma nella Lega «chi sbaglia paga - ha ribadito Boni - e il militante leghista che fa amministrazione pubblica deve avere più paura del movimento che della magistratura».