Comunque vada vince Silvio

Comunquevada, vince sempre lui. Silvio Berlusconi si conferma leader nel consenso degli italiani. Almeno secondo i sondaggisti che, dopo il voto di fiducia incassato il 14 dicembre, continuano a sfornare rilevazioni favorevoli al Cavaliere. Una settimana fa erano stati Euromedia Research e Ispo, ora tocca a Ipr Marketing che, su Repubblica.it, ribadisce il trend positivo. Certo, la fiducia nel governo è ai minimi storici (solo il 24% degli italiani con un calo del 3% rispetto a novembre), ma quella nei confronti del presidente del Consiglio non subisce variazioni e resta stabile al 35%. Ben più interessante il quadro delle intenzioni di voto. Ipr ipotizza due scenari. In entrambi i casi le coalizioni in campo sono tre. Nella prima ipotesi il Pd si allea con le forze della sinistra. Nel secondo sceglie invece di correre assieme al Terzo Polo. Ebbene, comunque la si giri, Pdl e Lega ottengono la maggioranza dei voti. Il distacco è di 3 punti nei confronti del Nuovo Ulivo (42.5% contro il 39.5% con Udc, Fli, Api e Mpa al 13.5%) di 4 se Bersani decide di unirsi ai moderati (43% a 39% con la sinistra al 16%). Una differenza che, sottolinea l'istituto, «potrebbe essere facilmente ribaltata alla Camera» e che «al Senato potrebbe impedire a tutte le coalizioni di raggiungere la soglia di 161 senatori che permette la governabilità». Ma guardando tra le pieghe dei numeri lo scenario appare leggermente diverso. Anzitutto il Pdl è in crescita rispetto alla precendente rilevazione di novembre (+0.5% in caso di Nuovo Ulivo, +1% se il Pd va con il Terzo Polo). Tra le altre forze solo Sinistra Ecologia e Libertà vanta un trend positivo (tra i 2 e i 3 punti percentuali in più rispetto a novembre). I Democratici restano sostanzialmente stabili attorno al 26% e guadagnano uno 0.5% in caso di coalizione con il Terzo Polo. Cala Fli che passa dal 5.5% al 4.5% se corre insieme a Udc, Api e Mpa. Ma scende ulteriormente (4%) se alla "compagnia" si unisce il Pd. Perdono anche i centristi di Casini (a novembre avevano il 7%) che si fermano tra il 6% (con Bersani e i suoi) e il 6.5% (senza Democratici). In ogni caso l'Udc rappresenta circa la metà dei voti del Terzo Polo. E la domanda nasce spontanea: perché Pier dovrebbe portare la sua dote di consensi a Fini e Rutelli?