Maroni alla carica: "Subito il Daspo"

La parola d'ordine è tolleranza zero contro la violenza. Per questo il ministro dell'Interno accetta e rilancia la proposta del sottosegretario Alfredo Mantovano di estendere il Daspo (cioè il divieto di assistere a eventi sportivi per i tifosi che hanno provocato incidenti) anche alle manifestazione di piazza. «È un'idea interessante» ha commentato Roberto Maroni durante un pranzo a Vicenza con altri esponenti della Lega, spiegando che il provvedimento potrebbe essere inserito da subito nel ddl sicurezza che ha iniziato l'iter al Senato. «Valuteremo se c'è una maggioranza che sostiene questa proposta – ha proseguito il responsabile del Viminale – Il Daspo sta funzionando molto bene dentro gli stadi e per questo riteniamo che questo modello sia esportabile». Tornando sugli scontri di martedì scorso in centro a Roma, Maroni ha ripetuto ancora una volta tutta la sua contrarietà verso la decisione dei giudici di rimettere in libertà i ragazzi che erano stati fermati per gli incidenti. «La scarcerazione è stata un errore, anche perché c'è un rischio di reiterazione del reato – ha spiegato – Non voglio fare polemica, è un'opinione e non una critica nei confronti della decisione dei magistrati». Ma per le prossime manifestazioni degli studenti ci saranno misure più stringenti. «Adesso - ha detto - vigileremo soprattutto in vista della protesta di mercoledì. Visto quanto è successo a Roma, la macchina sarà ulteriormente organizzata per evitare che si ripeta quanto è successo pochi giorni fa». E a sorpresa sulla scelta di estendere il Daspo anche ai cortei c'è una cauta apertura di due esponenti del Pd, Enzo Bianco e Luciano Violante. Il primo, che è stato ministro dell'Interno con Massimo D'Alema, spiega di essere d'accordo ma con qualche «precauzione» . «Siamo in un momento molto delicato – commenta – Si rischia di caricare troppo le forze di polizia ma è anche necessario tutelare il diritto di protesta degli studenti. L'idea del Daspo pertanto potrebbe essere valida, a patto che non venga imposta per decreto ma sia discussa in Parlamento». Una considerazione che Bianco fa pensando anche all'iter che seguì il Daspo sui campi da calcio. «Anche allora la situazione era molto delicata e c'era una emergenza – spiega – Allora il provvedimento fu fatto per decreto legge ma poi venne migliorato in Parlamento anche con l'apporto dei nostri suggerimenti». «Non che inibire la partecipazione ai cortei ai violenti sia scandaloso - conclude - ma la sede per studiare queste proposte dovrà necessariamente essere il Parlamento». E una piccola apertura arriva anche dall'ex presidente della Camera Luciano Violante. «Il Daspo può essere uno degli effetti della condanna nei confronti di chi è stato individuato e condannato per atti di violenza durante delle manifestazioni – spiega – Il divieto può essere usato anche come misura cautelare, se applicata da un giudice, ma in generale sarei molto preoccupato, perché il diritto di manifestare è un diritto costituzionale, quello di andare a vedere una partita di calcio no e credo si debba essere molto cauti». Compatto con il ministro tutto il Pdl, con il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, che ha parlato di «un valido strumento aggiuntivo che agevola l'operato delle forze di polizia». Contraria, invece, l'Idv: «L'idea del sottosegretario Mantovano del Daspo per le manifestazioni andrebbe attuata nei confronti del ministro La Russa – ha detto Luigi De Magistris – per tenerlo lontano dalla tv e dal ministero, dove la sua presenza è inaccettabile visto che difende il fascismo e quindi delegittima la Costituzione».